Prima squadra

Federici: “Aresti – Fiorillo? Il dualismo può essere arma vincente”

21.11.2014 09:38
Bruno Federici è pronto per una nuova avventura, ma non dimentica Pescara. La “sua” Pescara ed il “suo” Pescara. Per due anni ha messo a disposizione la sua competenza e la sua personalità in un’epoca non semplice per i colori biancazzurri, poi le strade si sono separate – salvo sfiorarsi nuovamente senza sviluppi positivi – con il rammarico suo e del popolo pescarese che in Federici ha sempre visto un uomo dedito completamente alla causa biancazzurra. Ora per Federici si aprono le strade di un nuovo progetto. Davvero importante. In Bulgaria. Le premesse sono più che positive, la trattativa da parte di un volto noto del calcio, il dott. Pietro Belardelli, per entrare nello Spartak Varna è ad un passo dall’epilogo. Tra il 24 ed il 27 novembre Belardelli dovrà sciogliere la riserva, così come il Comune di Varna (in Bulgaria i proprietari dei club sono le istituzioni) e se il Comune accetterà l’affiancamento il gruppo italiano entrerà ufficialmente come socio. Se tutto fila liscio – e non sembrano esserci motivi contrari – la prima settimana di dicembre verranno sistemati tutti gli step formali e verrà presentato il progetto, di durata triennale, per far rinascere lo Spartak e portarlo in Europa. “Siamo in dirittura d’arrivo”, ci conferma il dott. Belardelli, “cercherò di portare professionalità e tecnici all’avanguardia”. Ci sono contatti avanzati con un importante sponsor tecnico ed uno finanziario, la campagna rafforzamento della squadra è già studiata (come la composizione dello staff) e durante la lunga pausa invernale il team dovrebbe svolgere il ritiro in Italia. Fiuggi o proprio Pescara le mete. “Colgo l’occasione per ringraziare il Sindaco di Varna Portinih per la professionalità e la gentilezza ed il Vice Presidente dell’Assemblea, Stanev, per la cordialità”, dice Belardelli. La squadra è ultima in B, ma ci sono i margini per cambiare marcia. “I presupposti per fare un lavoro importante non mancano”, dice Federici, “sono molto carico per questa avventura le cui responsabilità sono grandi ma rappresentano un attestato di stima da parte del dott. Belardelli che mi inorgogliscono. Parliamo oltretutto di una delle città più importanti della Bulgaria” Dunque Pescara potrebbe tenere a “battesimo” il nuovo progetto bulgaro in una sorta di chiusura del cerchio per Bruno Federici che proprio nella città adriatica tornerebbe da avversario (in caso di amichevole) come vice allenatore e preparatore dei portieri. “A Pescara c’è una parte del mio cuore, ho dato tutto me stesso per due anni della mia vita ed ho creato rapporti speciali là”, dice a PescaraSport24, “ora sono felice che le cose vadano meglio rispetto ad inizio campionato. Seguo sempre con affetto i biancazzurri”. Con Federici l’occasione è propizia per parlare dei portieri di casa Pescara. “Fiorillo era una grande promessa, non ha ancora mantenuto ciò che il suo talento gli permetterebbe. Lo vidi alle finali nazionali Primavera di Vasto, mi impressionò molto. Ha dei mezzi davvero importanti, gli manca quella che noi chiamiamo “identità”. Cos’è? Il saper affrontare qualsiasi problema si presenti con la consapevolezza del proprio valore”. Aresti sul campo si è guadagnato i gradi di titolare che inizialmente erano del compagno: “E’ un portiere interessante, deve maturare ancora un po’, eliminando gli alti e bassi che ha, per fare il salto di qualità. Deve trovare continuità di rendimento e per poterlo fare sarà importante il carattere”. Il dualismo Fiorillo – Aresti è come quello Prisco – Indiveri di quando Federici era qui? “Un po’ diverso. Indiveri in quel periodo è stato uno dei migliori a livello tecnico e fisico della categoria, Prisco era un giovane di ottime qualità che sudava sodo e lavorava tanto”. Ma avere due portieri dello stesso livello è un pro o un contro? “Il dualismo deve essere sempre rappresentato positivamente nel senso di leale e sana concorrenza. Io vorrei sempre avere a disposizione due portieri in competizione tra loro, si può fare un buon lavoro tirando fuori il meglio”. Parola di Federici

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