Pescara-Brescia 1-5, le pagelle dei biancazzurri
Debacle pesante e non è solo colpa dell'arbitraggio negativo
A CURA DI CLAUDIO ROSA -
Crolla all’Adriatico il Pescara di Bepi Pillon, trafitto dai colpi di un Brescia in versione Serie A. Per i biancazzurri una serata da dimenticare, con la zona promozione che adesso scappa leggermente via ed una vittoria - assente nei tabellini del Pescara dall’ultima sfida del 2018 - che adesso inizia a preoccupare.
Fiorillo 6: Di più, per ovvi motivi, non meritava ma l’insufficenza ci sembra esagerata per l’incolpevole portiere biancazzurro. Dei cinque gol presi, ci sentiamo di sollevarlo da ogni colpa (forse si è mosso leggermente troppo in anticipo sul secondo rigore delle rondinelle). Detto ciò, ha una sola vera occasione dove poter mostrare il suo valore, superandosi sul tiro a botta sicura di Donnarumma a ridosso della porta.
Balzano 5.5: pesa, sulla sua prestazione, il rigore concesso al Brescia per un suo fallo di mano che poteva essere evitato. Da salvare comunque l’ottimo approccio alla gara, che non ha però permesso ai biancazzurri, non per sue colpe, di sbloccare il risultato.
Gravillon 5,5: insufficenza scontata per il leader della linea difensiva abruzzese, e non potrebbe essere altrimenti quando si subiscono cinque gol. La sua partita viene condizionata subito, quando si fa ammonire al quarto d’ora del primo tempo per un fallo inutile a centrocampo. È la seconda ammonizione consecutiva per il difensore guadalupense, che salterà quindi il prossimo delicatissimo match dei biancazzurri.
Scognamiglio 5: per lui vale lo stesso discorso fatto su Gravillon. È colpevole sia sul secondo gol, non seguendo Romagnoli dentro l’area, che sul terzo, quando si fa prendere alle spalle - con la complicità di Memushaj - da Bisoli. Mezzo punto in più per la torre nel finale su Mancuso.
Del Grosso 4.5: altra partita da dimenticare per il latetale biancazzurro, dei suoi 90 minuti non si salva praticamente nulla. Il suo inizio di gara è molto compassato, fatica decisamente a spingere costringendo il Pescara a giocare esclusivamente sulla fascia opposta. Dopo lo svantaggio, la sua zona di competenza arretra sempre di più, concludendo la sua pessima prestazione con la palla persa da cui poi è scaturito il terzo gol.
Kanouté 4,5: purtroppo per lui gli episodi condizionato il voto complessivo della sua partita. Sbaglia tanto, ma almeno si propone e non si scoraggia nonostante gli errori. Come detto però, è lui a procurare il rigore alle Rondinelle che, di fatto, indirizza il match a favore degli ospiti. (Dal 75esimo Del Sole s.v.: entra a quindici minuti dalla fine, col risultato ormai deciso. Cerca di sfruttare al meglio ogni palla che tocca, senza combinare granché).
Brugman 6: Insufficente in fase difensiva, più che sufficente in quella offensiva. Ne esce un 6, che può accontentare le due vite vissute da Brugman in questa partita. È uno dei pochi a rendersi realmente pericoloso, specialmente da calcio piazzato, e conclude servendo l’assist a Monachello. Subisce però troppo il baricentro altro dei lombardi, arretrando oltremodo il suo raggio d’azione.
Memushaj 5: serata non facile per l’albanese, a cui viene affidato il compito di tenere a bada Tonali, con risultati alquanto rivedibili. Il classe 2000 delle rondinelle si fa trovare spesso smarcato, e dai suoi piedi partono gran parte delle azioni degli ospiti. L’insufficenza piena l’ottiene sul 3-0 quando, pur ripiegando sul buco lasciato da Del Grosso, non segue il taglio di Bisoli.
Marras 6: sei d’inoraggiamento per l’esterno biancazzurro, sicuramente il più ispirato lì davanti. Avrebbe sul destro - non il suo piede - la palla per sbloccare la partita dopo soli sette minuti, ma allarga troppo il tiro che finisce sul fondo. Col passare dei minuti si spegne, riaccendendosi poi improvvisamente nella ripresa, quando è sfortunato nel colpire il palo da fuori area. I zero gol fatti fino ad ora pesano, ma in questo match gli si può recriminare poco. (Dal 62esimo Melegoni 5.5: entra a mezzora dal termine, col Pescara che aveva appena trovato il gol. Dovrebbe dare qualità alla manovra ma fatica ad entrare nei ritmi della gara, rimediando solo un’ammonizione nel finale).
Mancuso 5: chissà come sarebbe cambiata la partita se quel tiro ad inizio partita fosse entrato. Con i se e con i ma, però, non si va da nessuna parte, quel che è certo è che oggi al numero 7 del Pescara è mancato il killer insinct. Delle uniche sue due palle gol del match, una la calcia fuori da posizione ottimale nelle primissime fasi dell’incontro, mentre nella seconda è strepitoso Alfonso sul suo colpo di testa a botta sicura.
Capone 5: torna titolare dopo tantissimo tempo, sfortunatamente per lui però si ritrova in una delle partite più difficili della stagione pescarese. Del suo promettete avvio di partita resta ben poco, non venendo appoggiato adeguatamente da Del Grosso in fase di spinta, e costretto col passare dei minuti ad arretrare per bloccare uno scatenato Bisoli. (Dal 45esimo Monachello 6.5: entra e cambia, seppur inutilmente, lo scenario della partita. Con lui in campo il Pescara acquista convinzione e pericolosità offensiva, che si trasforma poi nel gol della bandiera. A dirla tutta sbaglia anche una clamorosa occasione qualche minuto dopo, mancando completamente l’impatto con la palla, ma va premiato l’impegno e la voglia messi dal suo ingresso nel rettangolo di gioco.
Pillon 5.5: nonostante il risultato, non ci sentiamo di incolpare Pillon. Le sue scelte iniziali erano anche giuste, come può dimostrare l’ottimo inizio di partita che ha portato alle due occasionissime di Mancuso e Marras. La gara è però girata sul rigore di Kanoute, scivolando via già a fine primo tempo. Andando al riposo con un distacco meno ampio, forse si poteva ancora salvare qualcosa di questa sfida, perché di fatto nella ripresa il Pescara non ha proposto un brutto calcio, creando tanto e trovando anche la rete. Resta comunque il rammarico per aver perso un’importante scontro diretto, rimandando l’appuntamento con una vittoria che stenta ad arrivare in questo nuovo anno.
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