Le fortune del Pescara nate in una serata amara di agosto, proprio contro il Pineto
Tre mesi e mezzo fa la svolta
Sembra passato già tanto tempo, ma in fondo è storia di appena tre mesi e mezzo fa. Il derby Pescara-Pineto non è una primizia per la stagione 2024-25, perchè il primo atto della sfida tutta abruzzese tra i professionisti del calcio è già andata in scena il 12 agosto, nello stesso stadio di stasera ma per la Coppa Italia di C. E proprio in quella serata amara per i padroni di casa nacque il Delfino schiacciasassi che sta incantando tutti, a suon di vittorie e record. In quel giorno caldissimo di agosto, infatti, vinse un po' a sorpresa la squadra del presidente Silvio Brocco, che con un secco 0-2 eliminò quella del presidente Daniele Sebastiani dalla competizione tra i mugugni dei pochi (2.102) spettatori sugli spalti. All'epoca il Delfino era ancora un cantiere aperto, che mister Silvio Baldini stava modellando su un 4-2-3-1 che sembrava poter essere congeniale alle caratteristiche degli uomini in rosa. La squadra arrivava da meno di un mese di lavoro, da un clima di aspra contestazione nei confronti della società, da precampionato poco allenante e, soprattutto, era ancora un via vai di giocatori. In tanti erano con la valigia, tra coloro che l'avevano appena disfatta in riva all'Adriatico ed altri che la stavano per chiudere in attesa di riaprirla altrove. Non c'erano ancora Tonin, Crialese e, soprattutto Valzania, il colpo dell'ultimo giorno di mercato che ha cambiato fisionomia alla squadra, Pierozzi era appena sbarcato mentre tra i titolari figurava Franchini, dopo qualche giorno spedito a Gubbio senza troppa resistenza, e come unica alternativa a Vergani c'era quel Sasanelli poi ceduto alla Lucchese. E a Baldini mancava anche Merola, il top player che era ancora alle prese con i postumi dell'operazione alla quale si era sottoposto per risolvere i problemi legati alla pubalgia. Il Pineto, invece, si presentò prontissimo all'appuntamento. Il mercato era stato già quasi completato e nelle amichevoli disputate, anche con avversari di spessore, c'erano state risposte assai confortanti. La squadra all'epoca guidata da Mirko Cudini aveva già una sua fisionomia tattica e non a caso indirizzò subito l'inerzia della partita, con la rete di Fabrizi dopo appena sette giri di lancette, per poi condurre in porto una vittoria a suo modo storica senza grossi patemi e con la rete del baby Marrancone, classe 2005 alla prima marcatura tra i professionisti, come suggello finale. Mai sconfitta fu però più salutare nella storia recente del Pescara come quella del derby d'agosto. Sin dal post partita, infatti, mister Silvio Baldini annunciò il cambio di modulo. Il 4-2-3-1 a lui tanto caro fu subito spedito in soffitta per varare il ritorno al 4-3-3, l'assetto che il gruppo conosceva dall'anno scorso. E' stata la prima, grande svolta della stagione. La squadra in un colpo solo ha ritrovato le certezze tattiche che sembrava aver smarrito, il resto lo hanno fatto il tecnico sul piano della mentalità e del carattere e la società sul mercato, pur con qualche lacuna. Nei giorni scorsi Baldini ha ricordato proprio quel periodo: «Quando mi sono presentato a Pescara era in atto una contestazione fortissima, roba da mettersi le mani nei capelli. Sono arrivati tre giocatori, uno dei quali si è rotto il crociato e l’abbiamo perso. Piccoli ritocchi, ho tagliato chi non era convinto e adesso le cose girano bene». Da quel giorno il Delfino cambiò volto e la sua stagione. Adesso, da capolista in fuga, ritrova un Pineto con un altro allenatore ma con la voglia di fare un nuovo sgambetto a quella che ormai per tutti è la squadra da battere.
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