Futsal Pescara, quale futuro?
3 nomi per il post Palusci
Una manciata di giorni dopo l'amaro epilogo di una stagione assai deludente, c'è già la prima novità in casa Futsal Pescara 1997. Saverio Palusci non sarà più il trainer del Delfino, una decisione che era nell'aria ma che ora è anche ufficiale. Lo svolgimento dell'annata agonistica, non propriamente in linea coi desiderata del club e con le aspirazioni di una piazza di blasone e tradizione, però, non hanno nulla a che fare con la decisione. Si tratta infatti di una scelta personale dell’allenatore pescarese che, in accordo con la società, ha optato per l'addio a seguito dell’eliminazione ai quarti di finale playoff per mano dell’Olimpus Roma.
La società biancazzurra, dopo aver accolto le dimissioni dell’allenatore, è già al lavoro per la nuova stagione 2022/2023, partendo proprio dalla nomina di un nuovo coach della prima squadra. Ed in tal senso non passeranno troppi giorni per avere il nome del nuovo condottiero. Riflessioni e contatti sono già in corso e la rosa dei papabili sembra essere ormai ridotta a tre candidati. Il primo e più forte è Dudu Morgado, che nell'ultima annata agonistica ha indossato i panni del giocatore proprio nel club biancazzurro e, contemporaneamente, quelli del capo allenatore del Pescara Femminile, arrivato ad un passo dallo Scudetto (domenica scorsa la sconfitta in Gara 3 contro il Falconara, con le marchigiane che hanno completato così il “Grande Slam”). Morgado conosce benissimo l'ambiente e il nucleo storico dei calciatori, ma non ha esperienza se non quella maturata proprio alla guida del “Delfino Rosa”. Gli altri due nomi in lizza sono quelli di Lorenzo Nitti, reduce dall'esperienza lucana alla guida del CMB Matera, e Piero Basile, ex Napoli. Si tratta di profili più rodati ma in cerca di rilancio. Una volta scelto e ufficializzato il nuovo coach, la società si metterà in moto per allestire il nuovo roster che però ha già almeno tre certezze: i senatori Mammarella, Mazzocchetti e Murilo, che faranno da chioccia ai giovani del vivaio, da Onnembo a Patricelli.
Commenti