Pescara-Venezia 1-0, le pagelle dei biancazzurri
Valzania pesca il jollly. Capone poco incisivo. Ma c'è un gradito ritorno...
A CURA DI DANIELE BERARDI -
I biancazzurri di Zeman trovano la seconda vittoria nelle ultime tre partite, domando un Venezia pericoloso soprattutto nella prima frazione. Gara nel complesso brutta ed equilibrata, decisa da un super gol di Luca Valzania, alla terza rete stagionale dopo la doppietta contro la Ternana.
Fiorillo 6: praticamente inoperoso durante tutto l'arco del match. Chiamato in causa solamente per dovere di cronaca, rimane a guardare su entrambi i legni colpiti dai veneziani. Si mostra sicuro in un paio di uscite sui cross tagliati dalle fasce. Ma custodire la porta inviolata, di questi tempi, è grasso che cola.
Crescenzi 6: Solito stantuffo di fascia, propositivo e arrembante sulla corsia di destra. Zeman ha probabilmente trovato una certezza sulla linea laterale, in attesa del miglior Zampano. Crescenzi riesce a dare seguito alla bella prova di Ascoli, nonostante soffra più del dovuto le incursioni di Garofalo e gli affondi del dirimpettaio. Nel complesso, però, non imbarca acqua e porta a casa la pagnotta come il resto dei suoi compagni.
Coda 6: Sufficienza ottenuta grazie al risultato finale, che consacra il pacchetto arretrato del Pescara in una gara combattuta e maschia. Colpevole, assieme al collega di reparto, nella prima frazione, quando il Venezia colpisce due pali e su entrambi i cross i centrali biancazzurri sono in ritardo sulle scalate. Solo la dea bendata salva il Pescara sui tentativi di Pinato e soci. Per il resto, ottime le chiusure in scivolata e gli interventi sul gioco aereo.
Perrotta 6: Discorso analogo a quello dell'esperto compagno di reparto. Voto finale arrotondato dalla preziosissima vittoria, ma anche l'ex Avellino rischia di capitolare sulle uniche due occasioni in cui gli ospiti sgusciano fuori dalla loro metà campo. Valga di lezione per il futuro: se il Venezia avesse concretizzato, sarebbe stato davvero difficile ribaltare la gara. Occorrono maggior attenzione e concentrazione per ambire a determinati traguardi.
Mazzotta 6,5: Mastino instancabile nella prima frazione, quando penetra la difesa ospite come fosse burro fuso. Mostra una condizione fisica invidiabile ma anche lui, come molti suoi compagni, cala nella ripresa. Vince alla grande il duello con Bruscagin da quella parte, limitando la vivacità di Fabiano nella sua zona di competenza. Ottime anche le diagonali in ripiegamento. Esame superato a pieni voti dal terzino ex Frosinone.
Proietti 6,5: Gradito ritorno dal primo minuto per il metronomo ex Bassano. Detta i tempi alla grande soprattutto nella prima frazione, quando si mostra in palla e voglioso di spaccare il mondo. Aperture e geometrie sono il suo pane quotidiano e non demerita neppure in fase di interdizione. Zeman può dormire sonni tranquilli, il Pescara ha ritrovato il suo metodista perso per strada.
Brugman 5,5: Premesso che da un giocatore simile ci si aspetterebbe sempre di più, la gara dell'uruguaiano non è completamente da accartocciare. Di fatto, tutte le azioni pericolose dei biancazzurri passano dai suoi piedi. Ma gestisce con troppa fretta alcuni palloni banali, perdendoli malamente. Si intestardisce troppo forzando la giocata in più di un'occasione. Ma resta il leader indiscusso di un Pescara che ha maledettamente bisogno di lui per esprimersi al meglio.
Valzania 7: Partita di grande quantità e sostanza, impreziosita dallo strabiliante gol-partita che vale da solo il prezzo del biglietto. Morde le caviglie degli avversari per novanta minuti, sovrapponendosi a Crescenzi come se non ci fosse un domani. La sua “garra” e il suo coraggio vengono premiati allo scadere. Sebastiani e soci devono far di tutto per tenersi stretti la mezz'ala romagnola.
Capone 5: Dopo tanta panchina, si rivede in campo il talentino di proprietà dell'Atalanta. Partita insufficiente, priva di sussulti e spunti degni di nota, eccezion fatta per un paio di giocate estemporanee. Apprezzabile l'impegno e la volontà di incidere dopo un lungo periodo di Purgatorio. Deve ritrovare la forma di un tempo e tornare ad illuminare col suo talento indiscutibile.
Pettinari 5,5: Partita davvero complicata per l'attaccante scuola Roma. Si sbatte, al solito, come un leone in gabbia tra i difensori veneziani, riuscendo a sgusciare in qualche occasione. Pecca di lucidità, tuttavia, nelle rare opportunità che gli vengono concesse. Bello il colpo di testa in torsione neutralizzato da Audero. Meno bello il tentativo di aggirare il portiere ospite qualche minuto dopo.
Mancuso 6: Tanto cuore e tanta corsa per l'esterno biancazzurro, che ha voglia di mettersi in proprio. La mira, però, non è certamente quella dei tempi migliori, al termine di azioni comunque pregevoli da lui orchestrate. Apprezzabile l'impegno, ma da un esterno zemaniano è lecito aspettarsi un contributo maggiore in zona gol. (dal 77' Baez 6,5: Dà l'impressione di poter spaccare la partita col suo ingresso in campo. È subito frizzante e incisivo con accelerazioni brucianti. Va vicinissimo al gol con un diagonale a fil di palo, dopo un assist pregevole di Valzania. Nota positiva tra le riserve per Zdenek Zeman, che può contare su un'ulteriore alternativa di qualità per il suo reparto offensivo).
Zeman 6: Fa bene a scuotere i suoi in conferenza, invitandoli alla presa di coscienza dei propri mezzi. La squadra ha esattamente bisogno di una scossa e la seconda vittoria (nelle ultime tre partite) può essere un discreto punto di partenza. Da registrare, tuttavia, le arcinote amnesie difensive, che potevano costare davvero caro al cospetto di una squadra coriacea come il Venezia di Inzaghi. Solo i legni salvano un Pescara comunque propositivo ma poco ficcante negli ultimi sedici metri. Questa squadra continua ad avere davvero poco di quello spirito arrembante invocato dal suo allenatore, ma se dovesse ricominciare a far punti, sia il tecnico che i tifosi potrebbero accontentarsi.
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