Repetto: ‘Sono preoccupato. Responsabilità di tutti’
“Questa setimana lasciamo tranquilli i giocatori, parlo io”: inizia così la conferenza stampa del D.G. Giorgio Repetto presso la nuova sede di via Paolucci per analizzare il momento critico del Pescara. “Non si capisce bene cosa succede. In Serie B si ha un andamento tipico in genere, noi abbiamo infilato 8 punti all’inizio, poi dopo la striscia eravamo quarti ed adesso nella colonna sinistra della classifica anche se non c’è distanza abissale. E’ anche vero che abbiamo solo 10 punti in più sulla quart’ultima”.
Il momento è duro: “sono sconfitte diverse le ultime quattro. Con l’Empoli hai cercato di fare tutto per vincere, mentre con la Juve Stabia, come si dice quando si gioca a carte, quando sputi sulla carta, la carta gira: eri passato in vantaggio e poi hai buttato tutto., una partita davvero buttata. Con il Trapani le gambe giravano, poi la prestazione di Crotone difficile da analizzare. Squadra lenta, disunita, con poca voglia di aiutarsi, poco nerbo e poco tutto: cuore, attenzione e concentrazione. Sono preoccupato. Le responsabilità sono di tutti, abbiamo fatto sicuramente tutti degli errori”.
Il mercato non ha soddisfatto tutti, l’analisi di Repetto è precisa: “a giugno abbiamo fatto una squadra con tanti ragazzi poi ritenuti non idonei, ma che hanno possibilità di diventare in futuro fortissimi, e le squadre di appartenenza li hanno richiesti indietro. A gennaio abbiamo fatto scelte diverse, prendendo giocatori pronti e di curriculum come Bovo e Salviato. Samassa? Può esplodere oppure no, ma ha di sicuro doti, ha buone qualità tecniche e fisiche. Non si è ambientato a Verona, ma Pescara è tutto un altro ambiente. Il mercato non ha rotto gli equilibri interni, sono partiti in 7 e sono arrivati in 7 negli stessi ruoli più o meno. Marino ora può scegliere, ha una rosa di oltre 20 elementi con giocatori esperti. Equilibri rotti? Non sono d’accordo. D’altronde, a livello numerico non è cambiato praticamente niente. Caprari preferito a Mascara e Cutolo? E’ una scelta dell’allenatore. Di certo, sul contratto dei calciatori non c’è scritto che debbano giocare per forza. Io credo che a volte un atleta debba saper fare autocritica, debba sapere per primo di essere o meno in condizione di poter giocare”. Il D.G. parla a lungo della situazione finanziaria – raccontando i retaggi del passato ed i costi di gestione di questa stagione e delle precedenti – e del mercato appena mandato agli archivi: “Noi abbiamo fatto un investimento su Sforzini, resta sempre un lusso per questa categoria. E’ chiaro che se il Leeds si fosse mosso in anticipo e con offerta congrua, il giocatore sarebbe stato ceduto. Nessuno è incedibile. E’ il tecnico che deciderà se impiegarlo o meno, sono valutazioni sue e noi non siamo mai entrati nel merito”. Parla delle difficoltà generali sul mercato (“se cadevano 200 euro, uscivano 10 feriti”) e di cifre e prezzi proibitivi (fa nomi e cognomi: da Cacia ad Ardemagni, da Betancour a Gerardi, da Pozzi a Corvia passando per Granoce).
Uno sguardo al futuro, partendo dal passato: “Nessuno ha mai detto che questa squadra avrebbe ammazzato il campionato e nessun’altra formazione di B lo sta facendo. Non dimentichiamo gli ingaggi pesanti che ci portiamo dietro e che rientreranno, Bianchi Arce e Vukusic ad esempio. Se vogliamo garantire un futuro a questa società, bisogna abbandonare l’idea di fare spese folli. Vi dico già da ora che, per come la penso io, se andassimo in serie A io costruirei una squadra di serie B. L’anno scorso abbiamo speso 39 milioni di euro per allestire l’organico e fare la stagione, quest’anno con il paracadute siamo riusciti a ripianare gran parte dei debiti, l’anno prossimo il paracadute non ci sarà. Pretese ed obiettivi? Tutto ciò si crea se fai i punti, altrimenti è inutile parlarne”.
Tutto gira introno al campo, dunque. “Il 3-3 con il Brescia, il 2-1 con l’Empoli e la partita di Castellammare sono quelle che mi rodono perché sono veramente colpa nostra, le altre sconfitte in un campionato ci possono stare”. Marino è a rischio? “Tutti quanti siamo in discussione, sempre. Non abbiamo la minima intenzione di cambiare l’allenatore, è lo stesso che ha fatto 26 punti in 10 partite, non è che è andato a Marsala e ha rimandato il cugino…”
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