Caprari: "Oddo fondamentale per me. Da falso nueve mi trovo bene"
Senza più il gemello Lapadula al suo fianco, l'uomo copertina del Delfino adesso è lui. Gianluca Caprari non vuole smettere di incantare. E di segnare. Non è più uno "splendido incompiuto", adesso è giocatore vero. Decisivo e cattivo. E, soprattutto, utile in più posizioni e nelle due fasi di gioco. Il bimbo d'oro è cresciuto, adesso ha sulle proprie spalle tutto il peso dell'attacco biancazzurro. O quasi. Era arrivato poco più che bambino, in epoca Zeman, lasciando intravedere potenzialità incredibili. Sembrava essersi perso, mister Oddo lo ha portato a compiere il salto di qualità. Punta ad arrivare in doppia cifra, ma per scaramanzia e modestia non lo dice. Di certo non gli hanno dato fastidio i commenti di coloro che invocavano l'arrivano di un nuovo attaccante. Su Oddo: "Mister Oddo è stato fondamentale per me, mi ha dato tutta quella fiducia che negli anni passati mi era mancata e non lo ha fatto a parole. Mi ha permesso di giocare con continuità e in una posizione dove le mie qualità potevano emergere, spronandomi sempre a fare meglio. Con i fatti ha dimostrato di credere davvero in me" Sul nuovo ruolo: "Con l'altro Gianluca e con Benali ci siamo intesi dai primi giorni, credo che le fortune di quel Pescara siano passate anche da noi. Non pensavo di trovarmi tanto a mio agio in quella posizione e di iniziare così bene. Mi è mancata un po' di cattiveria, con il Sassuolo potevo fare un paio di gol. In questo aspetto devo migliorare, assolutamente. Chiaramente il mio modo di giocare è cambiato, Lapadula era un vero lottatore e un punto di riferimento per il reparto. In tanti volevano un altro attaccante? Non mi pesano certe opioni legittime. Se voglio arrivare in alto devo caricarmi sulle spalle sempre più responsabilità. Con Manaj e Bahebeck sono sicuro che faremo bene" Sulla Roma: "Non ci penso più, fa parte del passato. Si sono comportati comunque bene con me, hanno semplicemente fatto scelte diverse non riscattandomi e non reputandomi da Roma" Sull'Inter: "Quando mi è arrivata la telefonata di Ausilio non ci ho pensato due volte e quando sono entrato nella sala trofei del club ho capito davvero che cosa è l'Inter, una società che ha vinto tutto. Mi sono emozionato, ma il mio presente si chiama Pescara. Qui sto benissimo e la mia testa è concentrata solo su questa avventura" Adesso si ritroverà di fronte quello che sarà il suo futuro. Ma c'è un presente a tinte biancazzurre tutto da vivere. PEr regalare l'impresa salvezza al suo Delfino
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