Cacciatore-Pescara, nuove rivelazioni del giocatore
“Possono dire quello che vogliono, ma so per certo che qualcuno del Cagliari ha parlato male di me”
Fabrizio Cacciatore è tornato a parlare del matrimonio sfumato col Delfino. Ancora una volta. E lo ha fatto a a TuttoMercatoWeb, nella rubrica "A tu per tu" di Alessio Alaimo.
“Sono a casa, la sto vivendo male, davvero. Quando è così tutto il mondo addosso. Non è il calcio che uno si aspetta, quello della meritocrazia non esiste più”, le parole dell’ex difensore di - tra le altre - Chievo e Cagliari.
Parole di chi è amareggiato. O la pensa davvero così?
“Finché giochi e vedi qualcuno che secondo te non meriterebbe dici ‘vabe sto giocando anch’io’. Quando sei fuori sei incazzato e fai fatica a comprendere certe cose. Oggi il calcio non è più il gioco più bello del mondo, è solo fare soldi e basta”.
Perché non è andato al Pescara?
“Possono dire quello che vogliono, ma so per certo che qualcuno del Cagliari ha parlato male di me”.
A chi si riferisce?
“Penso la proprietà. Perché fino ad un’ora prima era tutto fatto. Mi ha cercato il Pescara, mica mi sono proposto. Un’ora dopo il presidente ci ha ripensato dicendomi che al mister servivano altre caratteristiche. Poi qualcuno del Pescara mi ha assicurato che avrebbero voluto prendermi. Poi il presidente ha parlato con qualcuno del Cagliari che ha detto che il mio stato fisico era precario. Siamo dei numeri, chi può metterti i bastoni tra le ruote lo fa”.
C’è sempre tempo per tornare in pista...
“Credo che per me la Serie A sia finita. Sono fermo da luglio. Ho trentaquattro anni. O trovi un’occasione dove una squadra ha necessità immediata oppure fai fatica. Ma io vengo dalla C2, se c’è un bel progetto non ho nessun problema a scendere di categoria”.
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