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Tontodonati e Maestrelli, Il lungo sodalizio di una “coppia speciale”

27.10.2014 10:25
Nel bel mezzo di questo doppio turno ravvicinato, mi sono trovato a “indagare” sul secondo avversario del Pescara, il Bari. Intanto, se ci trovassimo nella prima metà del secolo scorso, avrei dovuto dire la Bari, al femminile. Quante partite - prima allo “Stadio della Vittoria” e “Campo Rampigna”, poi allo “Stadio Adriatico” e “Stadio San Nicola” - quante storie, quanti ricordi, quanti aneddoti.  Allenatori seduti su entrambe le panchine, giocatori a iosa che hanno percorso, andata e ritorno, i circa 300 km. che separano il capoluogo pugliese da quello adriatico. Ne vorrei citare alcuni per non costringere i più giovani a uno spropositato sforzo d’immaginazione. Tra i tecnici vi dice niente i nomi - tra parentesi gli anni di militanza nel Pescara - di Pietro Piselli (1932-33 e poi 1938-39), Luigi Ferrero (1941-43), Leonardo Costagliola (1961-63), Vincenzo Marsico (1964-65), Gianni Seghedoni (1968-69), Francesco Capocasale (1970-71). Forse qualcosa Enrico Catuzzi, l’ultimo arrivato? (1984-86, sfortunatamente scomparso).  Più arduo selezionare i giocatori scambiati. Per ognuno si potrebbe dire tanto. Ci provo, limitandomi al nome e cognome, in rigoroso ordine alfabetico: Elia Acerbis, Michele Armenise, Franco Baldini, Edy Bivi, Mario  Cantarelli, Angelo Carrano, Bruno Cicogna, Giuseppe De Martino, Gigi De Rosa, Giorgio De Trizio, Giacomo  Dicara, Tony Gianmarinaro, Paolo Giammarco, Federico Giampaolo, Totò Lopez, la saga della Loseto (Pasquale, Onofrio, Giovanni), Valerio Maio, Paolo Monelli, Carlo Mupo, Danilo Ronzani, Giorgio Roselli, Angelo Terracenere, Sandro Tovalieri, Daniele Vantaggiato, Damiano  Zanon, e non me ne abbiano quelli trascurati.  Senza dimenticare le scrivanie, dove si sono seduti Enrico Alberti e Claudio Garzelli.   Di proposito ho saltato Mario Tontodonati, abile nel gioco aereo e gran colpitore di testa. Il motivo presto detto, perché a Bari prima, poi a Roma e in seguito a Lucca, il biondino di Scafa - esponente della mitica Strapaesana - ha sempre fatto coppia con Tommaso Maestrelli, di origini pisane e che nella squadra detta dei galletti era cresciuto. Che coppia!  E che bella storia la loro. Un’amicizia senza soluzione di continuità, che conquistò anche i componenti delle famiglie, in particolare i gemelli di Maestrelli, Massimo e Maurizio, e Fabrizio Tontodonati.  Il loro legame iniziò nel 1946 quando il Pescara cedette ai pugliesi il suo centravanti.  Due stagioni insieme nel Bari e poi si trovarono inseriti nell’operazione Amadei, messa in atto tra Inter e Roma. In sintesi, i giallorossi per cedere ai nerazzurri il “fornaretto” Amadeo Amadei chiesero e ottennero in contropartita Tontodonati e Maestrelli, appena approdati al club lombardo.  Tre anni insieme nella capitale, allenati da Fulvio Bernardini, dove entrambi si distinsero (Tontodonati 90 partite e 28 gol, Maestrelli 95 e 4 reti) poi il trasferimento, sempre in coppia, alla Lucchese. Dalla Toscana, dove il vincolo s’interruppe, Tontodonati prese la strada di Torino, mentre Maestrelli tornò al Bari.  Per lui ancora alcuni campionati come giocatore poi la carriera di allenatore. Anche in questo nuovo ruolo, numerose soddisfazioni. Una per tutte, alla guida della Lazio, il primo storico scudetto del 1974, insieme all’assegnazione dell’ambito "Seminatore d’Oro"; la Lazio, di Giorgio  Chinaglia, Pino Wilson, Felice Pulici, Vincenzo D’Amico, Luciano Re Cecconi.  Una bella favola per una squadra capace di centrare un traguardo inimmaginabile. In questi giorni va di scena a Roma una pièce teatrale che rievoca la storia terrena di Tommaso Maestrelli. L’anno dopo lo scudetto, gli fu diagnosticata una terribile malattia che lo strappo all’affetto della famiglia e delle migliaia di tifosi laziali che ne piansero la scomparsa. Tontodonati, a sua volta, dal Torino riuscì a tornare a Pescara e al Pescara, anche grazie a una sottoscrizione promossa per raccogliere i fondi per il suo acquisto dalla società granata.  Sei stagioni nella squadra biancazzurra e poi anche per lui la strada della panchina. Tontodonati, che era nato nel 1923 a Scafa, è morto nel 2009. Torniamo all’introduzione, storie, e non solo, tra Pescara e Bari, con una curiosità, in conclusione. Le due partite di serie B della stagione 1981-82 terminarono con questi risultati: Bari-Pescara 3-1 e Pescara-Bari 2-0. Le tre reti messe a segno complessivamente dai pescaresi furono tutte opera di Walter Mazzarri, che appena ventenne fu trasferito in prestito al Pescara dalla Fiorentina, dove era ritenuto l’erede di Giancarlo Antognoni.

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