A tutto Gyabuaa: "Dovevo arrivare già a gennaio. Voglio la B col Pescara"
"Obiettivo? Fare sempre il massimo"
Emmanuel Gyabuaa, 21 anni, centrocampista di prospettiva, vuole lasciare il segno in riva all’Adriatico. Gyabuaa si è raccontato a 360° a Rete 8 durante la trasmissione “A cena con” e nel suo racconto è partito dalle origini, dai primi calci al pallone. «Con la squadra del quartiere a Parma, e volevo fare l’attaccante. Poi le cose sono cambiate quando sono entrato nel settore giovanile del gialloblù. Era il Parma di Antonio Cassano e lì mi fecero fare il centrocampista. Da quel momento è rimasto il mio ruolo e devo dire che mi piace molto. Quale in particolare? A due sarebbe perfetto ma mezzala destra va benissimo. Dopo il fallimento del Parma sono andato a Bergamo, all'Atalanta, e lì ho capito che potevo fare il calciatore professionista. Devo essere sincero, era il mio sogno da bambino ma quando ti confronti con quella realtà capisci che puoi farlo davvero. Gasperini? Allenarmi con il mister è stato davvero importante per me. Lui è un grande e mi ha migliorato tantissimo. Nel settore giovanile dell’Atalanta ho incrociato Davide Bettella che è stato qui a Pescara ma non ci avevo legato molto. E’ stato Rodrigo Guth (anche lui un anno in biancazzurro, ndc) a consigliarmi questa piazza».
Con l’Atalanta ha fatto anche l’esordio in A. «Vero e non me lo aspettavo. Non dimenticherò mai quel giorno contro la Fiorentina, peccato solo che non c’era il pubblico per le limitazioni Covid, ma quella giornata (14 dicembre del 2020, ndc) resterà sempre impressa nel mio cuore. La A è il sogno di tutti i giovani calciatori. E io voglio giocare in A con la maglia dell’Atalanta. Idoli? Da piccolino io andavo matto per Clarence Seedorf, un atleta straordinario. Poi Frank Kessie e con l’Atalanta ci ero anche entrato in confidenza. Per me è un giocatore straordinario, un vero punto di riferimento».
La prima esperienza lontano da Bergamo è stata in Umbria lo scorso anno in B a Perugia. «Ma non è andata bene perché ho giocato poco e mi aspettavo di più. Ma comunque è stata un’esperienza che mi ha insegnato molto. Già a gennaio potevo cambiare aria».
A Pescara. «Esatto, i biancazzurri mi cercarono, ma, poi, non si è fatto nulla. Però a luglio quando mi hanno prospettato il Pescara ho detto subito sì senza neanche pensarci. Qui c’è fame di calcio e sono felicissimo di questa scelta che ho fatto. Sono contento sia della squadra sia di come sto giocando. Colombo è un grandissimo allenatore. Alza spesso la voce in allenamento e fa bene perché ci stimola. E io voglio migliorare. Obiettivo? Fare sempre il massimo, vogliamo andare in B. Siamo una grande squadra».
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