Del Sole: "Allegri mi ha consigliato di restare alla Juve per giocare con continuità, ma non l’ho ascoltato"
Il fantasista: "Pescara, ti devo tutto e voglio sdebitarmi"
Nando Del Sole cerca spazio. 98 minuti totali non sono uno score sufficiente per un ragazzo di talento che nella "sua" Pescara cercava il rilancio. A gennaio è rimasto in riva all'Adriatico nonostante molte offerte ricevute. E ora vuole spiccare il volo.
Il giocatore è stato ospite nella redazione del Centro per una diretta Facebook della quale vi riproponiamo le dichiarazioni salienti:
Del Sole, 2019 senza vittorie. Che cosa succede al Pescara?
«Niente di particolare, è solo un periodo in cui i risultati non ci stanno dando ragione, ma siamo pronti per tornare al successo già dalla prossima gara lunedì a Crotone».
Finora zero presenze dal 1’. Quando arriverà il suo turno?
«Spero presto. A gennaio ho rifiutato alcune richieste dalla B e dalla C scegliendo di restare a Pescara perché la società e la città mi hanno dato tanto. Sono riconoscente e ce la metterò tutta per convincere Pillon e dimostrare il mio valore in prima squadra dopo le belle annate nelle giovanili. Non è facile incidere in pochi minuti, ma devo farmi trovare sempre pronto in caso di chiamata. Di certo non mollerò fino alla fine».
Brescia e Palermo hanno allungato e la promozione diretta è più lontana. Qual è il vostro obiettivo?
«Dopo aver raggiunto la salvezza aritmetica penseremo a traguardi più ambiziosi. Le principali candidate alla promozione sono Brescia e Palermo, ma per il resto c’è grande equilibrio e noi ci giocheremo le nostre chance».
Nella stagione scorsa, prima del trasferimento alla Juve, 14 gare in B con Zeman.
«Sì, con il boemo ho giocato spesso, ma purtroppo non sono riuscito a segnare in campionato. Ho pagato un po’ il passaggio dalle giovanili alla serie B. È un mondo completamente diverso, in prima squadra la tecnica non è sufficiente, ci sono altre componenti che influiscono sul rendimento. In primis, il fisico. In questi mesi ho lavorato tanto e ora sono pronto».
Col nuovo 4-3-1-2 di Pillon potrà agire da trequartista.
«Sì, in passato giocavo in quella posizione ed è un vantaggio conoscere il ruolo. Al di là del modulo, bisogna pensare alla vittoria. Abbiamo bisogno dei tre punti e lunedì andremo a Crotone per vincere. Dopo la sconfitta con il Brescia, a Foggia c’è stata una reazione e la squadra ha dimostrato di aver assorbito il ko. Allo Scida sarà dura, tra i rossoblù c’è Benali che è un lusso per la categoria».
I sei mesi alla Juve?
«È stata un’esperienza bellissima, spesso mi sono allenato in prima squadra accanto a campioni del calcio mondiale. Da gennaio a giugno ho avuto modo di apprezzare le qualità dei bianconeri. Chi mi ha impressionato? Senza dubbio Douglas Costa. Ha numeri pazzeschi, gioca per divertirsi e vederlo all’opera è uno spettacolo. Dybala? È un altro fenomeno, per non parlare di Ronaldo che ho incrociato l’estate scorsa per una settimana prima di tornare a Pescara».
Su Allegri che cosa dice?
«Per lui parla la carriera. Da anni sta dimostrando di essere un grandissimo allenatore. Non voleva che tornassi a Pescara. Mi ha consigliato di restare alla Juve per giocare con continuità, ma non l’ho ascoltato».
Si è pentito?
«No, ripeto, io al Pescara devo tutto. Qui mi vogliono bene e spero di aiutare la squadra a togliersi delle belle soddisfazioni. Le vittorie spingono la gente a tornare allo stadio e non vedo l’ora di rivedere l’Adriatico pieno».
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