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I gironi di C non cambieranno anche con le riammissioni

Lo fa sapere il presidente Ghirelli

23.08.2022 07:57

“Se il Consiglio di stato dovesse effettivamente reinserire il Campobasso, il format del campionato di Lega Pro cambierà, passando a 61 squadre. Non cambierà, invece, la composizione dei gironi. Sarà il Consiglio direttivo a definire, anche se l’auspicio è quello di rimanere a sessanta club. In generale, è necessario anticipare i tempi di valutazione dei requisiti per le iscrizioni ai campionati, ponendo un termine di pre-iscrizione con scadenza a marzo. La proposta è già pronta e sarà avanzata al prossimo consiglio federale”. Lo ha affermato il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, in un’intervista a “Italia Oggi” in vista del verdetto definitivo del Consiglio di Stato sulla riammissione del Campobasso atteso per il prossimo 25 agosto.

Se i giudici di Palazzo spada decidessero in modo favorevole ai rossoblù e anche al Teramo, ci sarebbero 62 squadre nella prossima Lega Pro: “Se effettivamente decideranno così non potrò che obbedire – ha chiosato – e, quindi, riammettere le squadre nel campionato. I gironi non cambieranno, quelli sono e quelli rimarranno”.

In questo senso, nel provvedimento di accoglimento della sospensiva, il Consiglio di Stato ha posto l’accento sul principio del merito sportivo. “È encomiabile e dimostra sensibilità sociale elevata – ha commentato Ghirelli –. Nella normativa delle licenze nazionali di Figc tale principio viene ponderato ed applicato in sede di iscrizione, introducendo una diversità di criteri. La serie C ha nel suo Dna il dato sociale. Può esplicitarlo al massimo se risponde ai criteri di sostenibilità economica. I club virtuosi fanno attività sociale, quelli instabili finanziariamente creano problemi sociali spesso drammatici. Questa è la storia dei fallimenti dei club, perdita di posti di lavoro, scomparsa del calcio nella città ove è insediato il club.

Per questi motivi – ha concluso il presidente della Lega Pro – negli ultimi anni, abbiamo rafforzato le norme affinché si desse forza al criterio della sostenibilità economica come condizione di stabilità finanziaria dei club e si consentisse, di conseguenza, il rispetto della regolarità della competizione in campo”.

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