Addio comproprietà: «Ecco come cambia il Mercato»
Una svolta epocale destinata a riverberare i propri effetti sull’imminente sessione di mercato a tutti i livelli del calcio italiano: il Consiglio federale della Figc ha abrogato l'istituto delle compartecipazioni dei calciatori. Dalla prossima finestra di mercato, quindi, le società non potranno più acquistare giocatori in comproprietà mentre resta la possibilità di rinnovare per un anno quelle ancora in essere. Tale possibilità, però, ha valore di norma transitoria ed entro un anno dovranno essere risolte tutte le compartecipazioni in essere. La riforma, che mira ad “europeizzare” il mercato italiano (tale istituto non è vigente all’estero), porrò in atto una vera e propria rivoluzione che coinvolgerà strategie e programmi tanto dei club di primo piano (pensate a Juve, Milant etc etc che controllano centinaia di giocatori con questa formula) sia le società minori come il Pescara. I biancazzurri, inoltre, hanno alcune compartecipazioni importanti che dovranno valutare a partire da questa sessione [termini per i tesseramenti e le date per la campagna trasferimenti nei casi di cessione di contratto di calciatori professionisti: sessione estiva da martedì 1° luglio 2014 a lunedì 1° settembre 2014 (ore 23); sessione invernale, da lunedì 5 gennaio 2015 a lunedì 2 febbraio 2015 (ore 23)].
Ma cosa cambierà effettivamente? A tal proposito FP.TV ha chiesto delucidazioni all’Agente Fifa Donato Giampietro: "Quello delle comproprietà era un istituto che permaneva soltanto nel nostro Paese e sul quale le società hanno contato , in questi anni di crisi, per fare mercato . La Figc, comunque, si è soltanto uniformata alle direttive Europee abolendo una "anomalia" del mercato calcistico italiano. L'intento è quello di rendere più chiari e reali i bilanci. Ovvio che qualche ripercussione , specie nell'immediato, ci sarà, ma sono certo che si troveranno altre modalità. Aumenteranno a dismisura i prestiti con diritto di riscatto o i prestiti onerosi, ed il futuro dei calciatori sarà , forse, più certo. Potrebbero arrivare il prestito biennale e l’istituto dell’obbligo di riscatto, da vincolare a determinati parametri tecnici (numero di gol o presenze, promozione della squadra, raggiungimento della salvezza, etc). Per i top club credo cambi poco, per i piccoli potrebbe essere un incentivo a puntare più sui giovani prodotti in casa, a monitorare con più attenzione i campionati minori italiani e a dotarsi di un'area scouting efficiente per l'estero. Difficoltà in più di collocamento potrebbero esserci, forse, per i giovani delle Primavere di A”
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