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Gonzalez? E allora Orazi?

28.05.2016 09:53

La gara del San Nicola ha profuso emozioni a iosa, mettendo a serio rischio le coronarie degli oltre venticinquemila spettatori. L’alternarsi del risultato ha portato alla ribalta una squadra, Il Novara, e un suo calciatore, Gonzalez, autore di un’incantevole tripletta. Qualcuno, doverosamente, potrà porre l’accento sulla negativa serata di Micai e dello sbrindellato reparto difensivo pugliese. Sicuramente, a ogni buon fine, i gesti tecnici dell’argentino sono stati di assoluta qualità. Una pezza fondamentale per le sorti dell’undici di Andrea Camplone erano riusciti a metterla Rosina e Puscas, e quanto tutto faceva presagire che il Novara era atteso da un congruo mea culpa per non essere stato capace di approfittare di una invidiabile occasione, la banda del buco dei galletti tornava alla ribalta. Nessuna opposizione di Defendi al tentativo di cross di Lanzafame; Rada e Gemiti che girovagavano nell’area piccola, e Micai alla disperata ricerca di farfalle. Un gioco da ragazzi per un lungagnone come Galabinov, e per il Pescara, a 6’ dal triplice fischio di Maresca, variava il nome della squadra che le avrebbe conteso l’accesso alla finale dei play off. Un avversario che, solo limitandoci alla stagione appena conclusa, non ha concesso, come la Ternana, un benché minimo punto ai biancazzurri: 1-0, gol di Evacuo, nel recupero disputato al Piola il 3 novembre, e 1-2 all’Adriatico con reti di Corazza, Caprari, Evacuo.Quindi, l’andata della 2^ semifinale si sarebbe disputata alle 18,30 di domenica al “Silvio Piola” di Novara. In terra piemontese quello con il Novara è un confronto che non ha mai arriso al Pescara. Gli otto precedenti parlano di tre vittorie dei padroni di casa e cinque pari. Da uno dei nulla di fatto, ho tratto lo spunto per rivivere l’episodio che mi ha dato lo spunto per il titolo, e che fa in certo qual modo il paio con quanto abbiamo assistito in Bari - Novara. Torniamo indietro di trentanove anni, al 1° maggio 1977. Alla vigilia, eravamo alla 31^ giornata, la partita sembrava non presentare soverchie difficoltà. Il Pescara era in piena lotta per la promozione con Vicenza, Monza, Atalanta, Como e Cagliari, mentre il Novara, fanalino di coda e cenerentola del campionato, aveva ormai dato l’addio alla serie B. La risposta proveniente dal campo, invece, era di quelle oggettivamente difficile da attendersi. Una prima frazione di gioco con l’undici pescarese incapace di opporsi all’avversario, difesa in barca, contro una squadra da cinque mesi senza vittorie. Forte contestazione da parte dei numerosi tifosi venuti da Pescara. Una sorta di Bari in balia del novarese Gonzalez. Nella ripresa quello che nessuno poteva lecitamente attendersi, con il recupero del Pescara che avrebbe anche sfiorato la vittoria. La svolta? Senza nessun dubbio l’ingresso in campo di Angelo Orazi. Giancarlo Cadè aveva attuato una sorta di turn over, modificando uomini e assetto. All’inizio dei secondi 45’ il tabellino indicava in 3-1 il punteggio parziale. Per i locali reti di Piccinetti (4’), Toschi (27’), Vriz (42’). Nobili (29’) era stato l’autore della rete pescarese. La rinuncia a Orazi, pedina fondamentale per la manovra, era quella che più di tutte si era fatta sentire. Il play pensò bene di fare un regalo a compagni e tifosi improvvisandosi anche goleador, lui che non ha certamente brillato in tale veste nelle 292 presenze in A e 33 (tutte nel Pescara) in B. Dal 3-1, una sorta di parallelo con il 3-0 del San Nicola, che, come avvenuto grazie a Rosina e Puscas, stava condannando il Novara all’estromissione dai play off.  Le due reti di Orazi, e quindi il definitivo 3-3, al 58’, su assist di Zucchini, e all’80’ raccogliendo la respinta del portiere Nasuelli che si era opposto a un’inzuccata del capitano. Per la cronaca il Pescara avrebbe potuto conquistare l’intera posta se l’arbitro Trinchieri avesse convalidato un gol di Prunecchi, apparso ai più regolare, e se il palo non avesse respinto un tiro di La Rosa. Un punto risultato importante alla fine del campionato, consentendo al Pescara di spareggiare con Atalanta e Cagliari e approdare per la prima volta nella massima serie. Per Orazi, dopo aver giocato ancora una stagione con il Pescara, il trasferimento a Catanzaro, atteso da Carletto Mazzone e Giampiero Aggradi. Tornando a Novara – Pescara va rilevato che i piemontesi partecipano per la terza volta a questa appendice di campionato. Nella prima occasione, 2010-11, ebbero la meglio su Reggina e Padova, e riassaporarono al serie A che avevano lasciato nel 1955-56. La seconda presenza due anni dopo ma l’esito fu negativo, sconfitti dall’Empoli.  Se vogliamo tenere nel dovuto conto la legge dei grandi numeri, il Pescara,in assoluto, non vince con il Novara dal 1976-77, 1-0 all’Adriatico con rete di La Rosa. Domenica, comunque, un risultato di parità non sarebbe assolutamente da disdegnare.

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