L'analisi dell'avversario: il Napoli di Sarri
Nemo propheta in patria? Non proprio. Scherzo del destino, la prima giornata di Serie A vedrà contrapporsi Oddo contro Sarri, due tecnici che sono riusciti a sedersi sulla panchina della squadra della propria città riuscendo ad ottenere dei risultati che hanno superato ogni aspettativa. Domani sera, davanti uno stadio Adriatico che farà registrare il tutto esaurito, vedremo due squadre che alla base della loro filosofia hanno quella del bel gioco per raggiungere il risultato. Nel corso della passata stagione, culminata con un secondo posto dietro la più quotata Juventus con la quale ha ingaggiato un duello fino all'ultima giornata, il tecnico di Bagnoli ha abbandonato il suo caro 4-3-1-2 utilizzato all'Empoli per affidarsi ad un 4-3-3 che risultava più congeniale per sfruttare le caratteristiche dei calciatori in organico. Il punto di forza del gioco di Sarri è dato dalla fluidità della manovra in fase di costruzione, mentre in fase di non possesso è da evidenziare il pressing asfissiante effettuato dai giocatori al fine di riconquistare nel più breve tempo possibile il pallone, mantenendo di solito il baricentro della squadra medio-alto. La sfida di domenica sera vedrà i partenopei costretti a rinunciare a Jorginho (squalificato), Tonelli e Giaccherini (infortunati). Resta da sciogliere il ballottaggio in avanti tra Milik e Gabbiadini per ricoprire la casella lasciata libera da Higuain, fresco di cessione plurimilionaria ai rivali bianconeri. Dovrebbe essere schierato regolarmente l'ex Insigne, reduce da alcune polemiche legate al mancato rinnovo, che in biancazzurro ha realizzato 18 reti con Zdenek Zeman in Serie B.
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