Del Grosso: "Il Pescara al completo vale i play off. E.."
L'ex a Il Centro: "Mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera in A col Delfino"
E' tornato a parlare Cristiano Del Grosso, freschissimo ex del Delfino che sarà spettatore interessato del prossimo match dei biancazzurri. Perchè? Perchè di Spal-Pescara il terzino di Giulianova è un doppio ex, legato ad entrambi gli ambienti. Del Grosso ha parlato a Il Centro ieri in edicola e volentieri vi riproponiamo le dichiarazioni salienti rilasciate al quotidiano abruzzese. Eccole:
SPAL-PESCARA. «La Spal è una squadra forte, secondo me una delle più forti del campionato di serie B. Gli emiliani hanno un potenziale enorme, forse non ancora espresso a pieno. L’allenatore è bravo, esperto e fa giocare la Spal molto bene. Hanno tutte le carte in regola per tornare immediatamente in serie A. Dei miei ex compagni sono rimasti solo Floccari e Vicari, che sono ottimi giocatori, ai quali vanno sommati elementi che con la B hanno poco a che fare e mi riferisco a Castro, Di Francesco, Berisha ed i due fratelli Esposito. Senza dimenticare Paloschi, una macchina da gol. Dalla cintola in su la Spal è fortissima. È una squadra fisica, veloce e molto tecnica. Punto debole? La difesa potrebbe essere vulnerabile e il Delfino deve sfruttare gli eventuali errori. Tra le linee il Pescara deve essere furbo con due giocatori pericolosi come Vokic e Maistro. Anche Asencio, per caratteristiche, potrebbe mette in difficoltà la retroguardia emiliana. Ribadisco che la Spal è fortissima, ma non sempre i più forti vincono e il Pescara deve credere nel colpaccio. Come si sbatte la Spal? Squadra corta, grintosa e cattiva. Il Pescara deve puntare sull’estro dei tre davanti. Secondo me il giocatore che potrà far male alla Spal è Galano. A Ferrara ho vinto il campionato nel 2017 e ho dei ricordi bellissimi. Pescara, però, è casa mia e farò il tifo per i biancazzurri, poi, dopo sabato, tornerò a tifare anche per la Spal».
L'AVVIO DEL DELFINO. «La rosa è stata rifondata. In queste situazioni occorre molta pazienza. Un gruppo nuovo, che ha iniziato la preparazione in ritardo rispetto alle altre squadre, ha bisogno di più tempo. Oddo ha tutti gli strumenti per rilanciare la squadra. In questo momento, forse, più che il bel gioco, occorrerebbero punti. Il Pescara al completo non vale assolutamente gli ultimi posti in classifica, ma i play off. La vittoria contro il Cittadella ha sbloccato i biancazzurri? Credo di sì, però all’Adriatico ho visto un Cittadella spento e molto impacciato. Solo la forza del gruppo potrà fare la differenza e credo che il Pescara abbia trovato lo spirito giusto per risalire la classifica, anche se gli infortuni potrebbero creare problemi. L’assenza di Ceter, per esempio, è molto pesante. Mi ha colpito tantissimo Vokic. Ha fisico e qualità nelle giocate».
RIMPIANTI PER COME E' FINITA COL PESCARA? «No, assolutamente. Il mio tempo era ormai finito ed era giusto cambiare aria. Non mi nascondo dietro un dito, a 37 anni non puoi più incidere in un campionato come quello di B. Io vivo a Pescara e mi sento parte integrante dell’ambiente biancazzurro. Mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera in A col Delfino e mi dispiace tanto non aver centrato la promozione due anni fa, quando siamo usciti ai play off contro il Verona. L’anno scorso, poi, sicuramente avrei potuto dare molto di più».
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