Tre sberle dalla Recanatese, Pescara a picco
Al Tubaldi è andata così...
Patatrac! Il Pescara prende tre sberle anche dalla Recanatese ch'era data in fin di vita.
Da Sassari a Recanati, questi tre giorni dovevano bastare per uscire da un incubo senza fine. Le batoste sul campo, lo scollamento tra tifoseria e presidente, l'arresto di Sasanelli: su Pescara sembra essersi concentrato tutto il male possibile. Che la Recanatese sia in crisi che definire nera appare eufemistico, conta davvero poco: questo Pescara ha imparato a perdere con qualunque squadra.
Pronti via e già il primo spavento: Melchiorri deve ancora carburare (piccolo spoiler, lo farà) e grazia i nostri che, roba quasi da non credere, sembrano in palla dal centrocampo in su. Quarto di gioco e “San Merola” arma il sinistro e batte Meli. Pescara avanti, dai che stavolta…. Tutti l'abbiamo pensato, ammettiamolo. Ed ecco un'altra conferma per le buone sensazioni: cross di Merola per l'inzuccata di Cuppone per il quasi raddoppio, se non ci fosse quel diavolo di Meli ad alzare il muro. E basterebbe guardare il rendimento della Recanatese, 6 punti appena raccolti nelle ultime sedici giornate, per continuare col pensiero positivo. E invece? Ricordate Melchiorri, si è scaldato a dovere, e con la solita immobile difesa biancazzurra, al secondo tentativo non sbaglia, ben servito da Lipari. Il sorriso del popolo pescarese è durato venti minuti scarsi. Il resto della prima frazione scivola via tra qualche conclusione di Tunjov e di Aloi: da dimenticare come tutto il resto.
La speranziella masochistica del tifoso, si sa, non muore mai: dai che la ripresa non potrà andare peggio di così. E invece…. Il tempo di riposizionarsi in campo e Lipari sbeffeggia mezzo Pescara, Plizzàri compreso. Recanatese avanti. E' però ancora Merola a tenere in vita la truppa di Bucaro. Botta dal limite, Meli e la traversa negano la gioia del pari all'attaccante napoletano. Che però si rifà poco dopo, trasformando un calcio di rigore concesso per un fallo di mani parecchio dubbio. Ma questa è la trincea, tutto fa brodo. La verità è che questo Pescara farebbe imprecare perfino il biblico Giobbe, guardare l'errore di Cuppone per capire. Anzi per capire meglio, ecco l'ennesima dormita difensiva che permette al buon Ferrante - nato, cresciuto e pasciuto in mezzo Abruzzo - di incornare una prima volta e ribadire in rete sulla ribattuta di Plizzàri.
Bucaro chiama la carica, alla ricerca quantomeno del pareggio che avrebbe comunque il sapore amaro. In 28 minuti che mancano, i biancazzurri non creano un'opportunità che sia una. Niente da fare, perfino la Recanatese resuscita al cospetto del Pescara. Peggio di così…. Ah no, al peggio non c'è mai fine!
RECANATESE – PESCARA 3-2
RECANATESE (3-4-2-1) Meli; Shiba, Ferrante, Peretti; Raimo (36′ st Veltri), Raparo (14′ st Prisco), Morrone, Longobardi; Sbaffo, Lipari (18′ st Ferretti); Melchiorri. A disp. Mascolo, Tiberi, Pelamatti, Guidobaldi, Mazia, Fiorini, Rizzo, Ahmetaj. All. Filippi.
PESCARA (4-3-3) Plizzari; Pierno (20′ st Floriani), Pellacani, Mesik, Milani; Aloi (36′ st Capone), Squizzato (20′ st Dagasso), Tunjov (1′ st Meazzi); Merola, Cuppone, Accornero (20′ st Cangiano). A disp. Gasparini, Zandri, Di Pasquale, Masala, Brosco, Staver, Moruzzi, De Marco, Franchini. All. Bucaro.
ARBITRO: Peletti di Crema.
RETI: 4′ pt Merola (P); 24′ pt Melchiorri (R); 2′ st Lipari (R); 15′ st Merola (P); 23′ st Ferrante (R)
NOTE: ammoniti Pierno (P), Sbaffo (R), Raimo (R), Ferretti (R), Morrone (R), Longobardi (R); recupero 2′ pt, 5′ st
Commenti