Lecce-Pescara, Pillon: "Sconfitta meritata. Col Palermo per il riscatto"
Le parole dell'allenatore biancazzurro dopo il posticipo del Via del Mare
A CURA DI DANIELE BERARDI
Una sconfitta che pesa, ma sulla quale nessuno avrà da obiettare. Il Pescara esce con le ossa rotte dal Via del Mare senza riuscire ad opporre un barlume di resistenza alla marea salentina. "Il Lecce ci è stato superiore nelle due fasi. Ha corso di più e meglio, attaccando con cattiveria e determinazione. Siamo mancati nei duelli individuali, partendo dai contrasti e dalle seconde palle". Pillon bacchetta i suoi ragazzi e stigmatizza l'atteggiamento col quale i biancazzurri sono scesi in campo questa sera. Non lacune fisiche, dunque, bensì mentali e di personalità. "Il modo in cui approcci l'avversario fa la differenza così come la convinzione. Sono le armi vincenti soprattutto negli scontri diretti".
Dopo un primo tempo passato a tappar falle, Pillon cambia lo schieramento tattico dei suoi e passa ad un 3-5-2 utile soltanto per coprire meglio il rettangolo verde: "In realtà anche nella prima frazione avevamo avuto un paio di palle gol importanti ma senza mai essere costantemente propositivi. Siamo riusciti a limitarli nel secondo tempo ma non possiamo dire di aver avuto una vera reazione. Io preoccupato? Non vedo l'ora di affrontare il Palermo. Certe prestazioni vanno analizzate, studiate e contestualizzate per potervi porre rimedio".
Ultimo pensiero, in coda alle dichiarazioni del mister, per il tifoso biancazzurro ferito negli scontri pre partita (e ricoverato presso l'ospedale di Brindisi). Un episodio riprovevole "che non può essere concepibile nel calcio del ventunesimo secolo. Assurdo parlare ancora di queste cose". Difficile parlare di calcio davanti a certi avvenimenti, ma nei biancazzurri qualcosa sembra essersi obiettivamente inceppato.
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