Nesta vs Zeman, allievo vs Maestro nel primo atto della stagione

Quando pensi ai figliocci di Zdenek Zeman ti vengono subito alla mente gli attaccanti o i giocatori di grande qualità, poi scopri che forse il giocatore più zemaniano di tutti è un difensore, impostato in quel ruolo dal boemo e lanciato giovanissimo nel calcio che conta. Alessandro Nesta deve tanto a mister Zeman, forse tutto. Adesso l'allievo ed il maestro si ritroveranno nella prima gara ufficiale della stagione, domani alle ore 18, per il turno preliminare di Coppa Italia, quando a Fiorenzuola d'Arda si sfideranno Reggiana e Pescara. Alessandro Nesta, giovane e rampante tecnico appena sbarcato in granata, ritrova così Zdenek Zeman, colui che lo lanciò gettò nella mischia e che lo ha forgiato nel ruolo di centrale difensivo sino a farlo diventare uno dei più forti di tutti i tempi. E' storia del 1994, quasi 30 anni fa. Sdengo era appena arrivato alla Lazio e in biancoceleste trovò un aitante ragazzo di 18 anni, che nella stagione prima Dino Zoff, predecessore del boemo nella Capitale, aveva fatto debuttare il 13 marzo ad Udine in sostituzione di Pierluigi Casiraghi al minuto 78 del match. Dopo sei giorni Ale sarebbe diventato maggiorenne, ma il vero regalo per lui arrivò in estate con l'arrivo di Zeman in panchina. Il boemo capì subito le potenzialità di questo ragazzone dai piedi educati, in grado di far partire la manovra ma dotato di un senso dell'anticipo fuori dal comune e di una innata capacità di leggere lo sviluppo dell'azione in fase di non possesso per farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. E fu proprio il boemo ad impostarlo centrale. Lo ha raccontato lo stesso Nesta qualche mese fa, prima di firmare per la Reggiana e tornare in sella dopo due anni di stop. «Da giocatore nasco come ala, diciamo, poi è arrivato un allenatore, Zeman, che mi ha provato una volta da centrale di difesa – non ci avevo mai giocato – e mi ha detto: “Ora tu giochi qua, sarai il titolare della Lazio”. Io avevo 18 anni, non dormivo la notte, però questa scelta mi ha cambiato la vita», le parole di Nesta. «In Primavera ho fatto la mezzala e in quel ruolo disputai la prima amichevole in prima squadra, uno schifo. Poi sono passato esterno a tutta fascia, ma non arrivavo mai sul fondo. Infine arrivò Zeman, che mi cucì addosso il nuovo ruolo. Ha avuto coraggio il mister e tanto coraggio lo ha trasmesso a me. E alla fine ha avuto ragione con la sua scelta». Zeman ha cambiato in meglio la vita di tantissimi giocatori che con lui sono diventati veri campioni, da Totti a Signori passando per il trio biancazzurro Verratti-Immobile-Insigne, ma probabilmente Nesta è colui che deve di più al demiurgo di Praga: in pochi, pochissimi per non dire quasi nessuno, in una big del calcio italiano avrebbe scommesso su un imberbe giocatore, nemmeno difensore di ruolo, per guidare la retroguardia. Nesta ha svolto quattro ritiri estivi con Zeman ed il ricordo è ancora presente nella sua mente. «Mi hanno tritato, ma i risultati poi in campo si vedevano». Tra Nesta e Zeman è sempre stato amore. E i due non lo hanno mai nascosto. Restò celebre un'intervista di Nesta del 2012, dove bacchettò Max Allegri e Pippo Inzaghi per incensare l'attuale tecnico del Delfino. «Zeman è un allenatore straordinario e credo che ogni giocatore debba sperare di essere allenato da lui perché ti migliora. Lui insegna il calcio e credo che sia il più bravo in questo», le sue parole. E il boemo dal Festival di Trento nel settembre 2022 ha ribadito un pensiero espresso più volte sul suo allievo: «Alessandro Nesta per me è stato il miglior centrale del mondo. Ed è arrivato a quel livello perchè ha sempre lavorato sodo ed è stato un grandissimo professionista». Adesso si ritrovano l'uno contro l'altro, con qualcosa in palio nella prima gara ufficiale della stagione. Avversari per 90 minuti, salvo supplementari e rigori, ma mai nemici. L'allievo, anche se poi da allenatore non è zemaniano, contro il Maestro: Reggiana vs Pescara sarà anche questo…