Il buongiorno e il vero Mvp
Il post debutto
Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, la nuova stagione sembra poter essere all'insegna del sole per il Delfino e a maggio, per dirla alla Silvio Baldini, a Pescara potrebbero essere tutti contenti. In appena 12 giorni, dall'eliminazione in Coppa Italia per mano dei cugini del Pineto all'affermazione di Terni, sembra essere cambiato tutto per i biancazzurri, Intendiamoci: il Pescara resta un cantiere aperto che necessita di più puntelli di spessore per diventare davvero competitivo, ma l'inizio è stato più che positivo e rappresenta una bella iniezione di fiducia per la squadra e per tutto l'ambiente, stanco e sfiduciato al quarto anno di fila in Lega Pro e con una contestazione nei confronti del presidente che cambia modalità ma che resta pesante. Iniziare il cammino con il piede giusto, però, fa bene alla classifica, tanto più che sono stati strappati 3 punti in trasferta ad una delle favorite alla vittoria finale, e al morale, anche se poi a ben vedere anche nel triennio precedente l'approccio era stato positivo. Aveva iniziato bene Gaetano Auteri 3 anni fa e Zdenek Zeman la scorsa stagione, ancora meglio era partito Alberto Colombo in mezzo alle stagioni con i due senatori in panca. Adesso c'è mister Baldini, che parla tanto di magia in una perfetta strategia comunicativa, finalizzata a proteggere il gruppo e a creare entusiasmo nella piazza, ma che è consapevole che solo il lavoro porta ai risultati ed i risultati portano compattezza. La partita del Liberati ha avuto un suo Mvp, proprio lui. Pragmatico e non dogmatico, ha messo in soffitta almeno momentaneamente il suo marchio di fabbrica, il 4-2-3-1, per tornare al 4-3-3, certamente non di stampo zemaniano ma che ha fornito certezze alla squadra (8/11 dei titolari di Terni erano superstiti dell'anno scorso). Il merito principale di Baldini è aver dato carattere e mentalità alla squadra, che si è rivelata ordinata tatticamente e compatta fino ad essere un corpo unico. Ogni elemento sapeva cosa fare e quando farlo ed ha interpretato bene i momenti della partita, alzando o abbassando la linea della pressione o alternando verticalizzazioni a far male a prolungato possesso. Le fondamenta, insomma, sono state gettate, adesso serve una mano dal mercato per alzare la qualità della rosa con due o tre uomini per fare il vero salto di qualità.
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