Riecco Lucas Torreira. Con la Samp sfida i vecchi amici
Riecco il piccolo - grande uomo. Lucas Torreira torna nella città che lo ha lanciato, Pescara, e sfiderà la squadra alla quale deve la sua prepotente ascesa. Che non fu sempre rose e fiori. Deve tanto, tantissimo a Roberto Druda, il suo scopritore e suo mentore. Nei momenti più difficili ad inizio avventura, quando Baroni non lo vedeva, Torreira ha spesso penato di tornare a casa. Ma ha stretto i denti ed è rimasto - anche grazie all'aiuto di Druda - ed è riuscito ad imporsi. Dopo tanta spola tra Primavera e prima squadra (senza mai giocare con i grandi, spesso aggregato negli allenamenti ma puntualmente lasciato a casa da Baroni), esordì a Varese, nella gara passata alla storia pescarese perchè fatale all'attuale tecnico del Benevento. In panchina si insidiò Oddo, che lo aveva impostato da playmaker. E con lui fu grande protagonista dei playoff terminati con la beffa di Bologna. La Sampdoria, però, si era accorta di lui e riuscì a prelevarlo, lasciandolo però in prestito a Pescara. Il resto è storia nota e recente: la cavalcata in A con Torreira tra i protagonisti, nonostante qualche giornata non memorabile sul piano personale. Ed in estate l'aprodo alla Samp, con Giampaolo che ne ha fatto uno dei perni del centrocampo. Torreira (167 centimetri), ovvero il piccolo grande affare blucerchiato. Dopo le prime 3 gare di campionato era in cima alla classifica dei “recuperatori” di palla a parimerito con Ghoulam del Napoli, a quota 16. E alla quarta gara, contro il Milan, una prestazione sontuosa (nonostante la sconfitta della sua squadra) con 10 palloni recuperati e 70 giocati. Il ds doriano Carlo Osti ci ha visto lungo. Visionò più volte il baby mediano in B, ma dopo averlo preso: si convinse infatti proprio dopo Bologna-Pescara. «Vedendolo forte ma piccolino chiesi un parere a Oddo, che conosco bene perché l’ho avuto a Lecce - ha raccontato Osti - dalla risposta capii che potevamo stare tranquilli: stravedeva per lui, mi disse che il fisico non corrispondeva al carattere e alla qualità». Come ricordato, è stato proprio Oddo ad avere l’intuizione decisiva di trasformare Torreira da trequartista, come giocava in Uruguay e nei primi tempi nelle giovanili del Pescara, in mediano interditore, abile nell'impostazione ma altrettanto decisivo in fase di non possesso. Con la sua grinta unita a buona tecnica, riesce sia a sradicare palla sia a palleggiare e far ripartire. Secondo gli osservatori di mercato è già «il miglior colpo stagionale nel rapporto prezzo-rendimento». «L’intelligenza del calcio di strada del Sudamerica...». è a detta di molti uno dei suoi punti di forza. Quello che in Italia, tra playstation e altra tecnoclogia, si è perso. Se chiedi a lui a chi si ispira, invece, ti risponde «Verratti, perché non mi parlavano d’altro a Pescara...», riportava giorni fa Il Secolo XIX. Per molti dei suoi connazionali è il nuovo Gargano e Brugman per lui prevede un futuro luminosissimo. "Arriverà in Nazionale. Sento quotidianamente Lucas. Sono felicissimo per lui. Nella Sampdoria è già diventato un calciatore importante. Ha disputato ottime partite. Del resto, per me non è una novità” "Per la cronaca alla Samp lo ha svezzato, compagno di stanza in ritiro, Barreto. Che fece lo stesso lavoro a Palermo con un certo Paulo Dybala, poi esploso forse anche grazie ai suoi insegnamenti. Vi bastano come analogie?", riportava sempre Il Secolo XIX. Che dire, non male come premessa...
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