Prima squadra

In palio non ci sono solo i tre punti...

Alla ricerca di unità oltre che di continuità

21.12.2017 00:51

Ascoli - Pescara mette in palio qualcosa in più dei canonici tre punti. In casa Ascoli si cerca l'acuto per provare ad accorciare in classifica dall'ultimo e degradante posto, ma è in casa Delfino che fporese si gioca la partita più importante.

Dare continuità alla vittoria colta col Novara è fondamentale, ma forse è ancor più importante vincere per motivi che vanno al di là della graduatoria. C'è il rapporto Sebastiani - Zeman da ricucire e una unità di intenti di tutto l'ambiente da ritorvare: imporsi al Del Duca potrebbe essere il primo passo di un cammino votato alla ricompattezza. 

IL "CLIMA" - La quiete dopo la tempesta? No, affatto. Spirano ancora forti i venti di burrasca su Pescara. Domenica scorsa è tornata la vittoria, ma non è tornato il sereno. Il botta e risposta pubblico tra Zeman e Sebastiani, innescato dalla conferenza stampa di vigilia sfida al Novara del tecnico, non è stato archiviato con il successo pesante colto a danno dei piemontesi. Tra tecnico e allenatore non è scoppiata la pace, è solo un periodo di tregua armata che avrà nella tappa di Ascoli un momento chiave: Zeman è rimasto in sella, ma è ancora a rischio. Non solo per lo striminzito score degli ultimi due mesi, ma proprio per il rapporto deterioratosi con il presidente. Al punto che dopo il battibecco ad uso e consumo della stampa, ZZ e Sebastiani non si sono visti: sono stati i due direttori, Leone e Pavone, ad incontrare il trainer di Praga negli spogliatoi del Poggio, prima della seduta pomeridiana di lunedì. Un confronto dal contenuto rimasto top secret, probabilmente servito più che altro a rasserenare gli animi e abbassare i toni in vista di un'altra partita delicata. E fallire al Del Duca comporterebbe l’inevitabile cambio in panchina, con l’ombra di Mimmo Di Carlo che aleggia già da giorni sul demiurgo boemo. Un successo contro il Picchio servirebbe – e molto – anche all’ambiente. C’è una spaccatura ormai, sottolineata dai cori di contestazione della Curva nell’ultimo match ai quali il resto dello stadio ha risposto con sonori fischi. E trattandosi di Ascoli – Pescara, una gara sentitissima in entrambe le città, una vittoria sarebbe il primo mattoncino per la ricostruzione di un rapporto società-squadra-tifosi che non ha ancora metabolizzato la retrocessione dello scorso anno

LE PREMESSE DEL MATCH - Ed allora aspettatevi un Pescara non bello, ma estremamente pratico e concreto, come quello tornato al successo dopo due mesi. La squadra ha risposto con carattere alle esternazioni di Zeman alla vigilia dell’ultimo match ed ha gettato il cuore oltre il proverbiale ostacolo per archiviare l’emorragia di punti che lo aveva relegato ai margini della zona playout. «Contava solo la vittoria e vittoria è stata», per usare le parole di Vincenzo Fiorillo, uno dei senatori del gruppo. E pazienza se è stato un Pescara poco zemaniano sul piano del gioco, talvolta l’estetica può essere messa da parte. Non di solo 4-3-3 champagne si vive. «La partita con il Novara non è stata bellissima da vedere, ma vincere in questo momento una gara di questo genere, oltretutto non subendo gol, è quello che ci fa bene: è davvero una vittoria liberatoria in questo momento. Le partite vanno interpretate anche in base a chi hai di fronte, abbiamo avuto un buon equilibrio ed è un aspetto importante». Essendo la gara in terra picena dai medesimi presupposti della precedente, la prova offerta dal collettivo in termini di attenzione e dedizione sarà anche in questa circostanza la chiave di volta per portare a casa i tre punti portati a casa. 

LA RIVINCITA DI SERSE - Di fronte il Pescara avrà l'ex Cosmi, coadiuvato in panchina dall'altro ex Bazzani. Il tecnico ex Trapani ha una rivincita sportiva da consumere: la sconfitta in finale playoff per manoi di Oddo, con stuggente abbraccio finale, durante la festa dei biancazzurri per il ritorno in A, tra il "vecchio leone" della panchina e la "giovane tigre" che ora sta facendo bene a Udine. Cosmi ha anche il dente avvelenato per l'addio a Pescara di qualche stagione fa: venne congedato dal club senza parole (il Delfino si affidò poi, dopo giorni di consultazioni a Baroni) ma la Curva si espose (caso più unico che raro) con uno striscione in suo favore. Ma questo è il passato, il "Condottiere serse" adesso ha il compito di provare a salvare il Picchio. E anche in casa picena, stasera, ci sono più dei tre canonici punti in palio: battere il Pescara aiuterebbe di certo la graduatoria, ma darebbe uno scossone positivo alla squadra e a tutto l'ambiente. Si attendono 90 minuto di fioco, sportivamente parlando...

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