Le statistiche "al contrario" del Pescara
Si conferma la squadra meno zemaniana allenata dal boemo
"La squadra meno zemaniana tra tutte quelle allenate, sin da inizio stagione, da Zdenek Zeman": l'assunto, propugnato dai più sin dalla scorsa estate, trova conferma nei dati statistici. Il giro di boa del torneo è andato da tempo in archivio e i numeri non mentono: il Pescara, che subisce meno del preventivato, segna con il contagocce. Ed entrambe le circostanze sono quasi una primizia nella longeva carriera del boemo.
L'attacco del Pescara si è inceppato. Ad inizio stagione aveva numeri brillanti (pensate alle prime 3 gare, ad esempio), poi si è via via smarrito. Il dato recente parla di due sole reti griffate nelle ultime 5 gare, una sola (Mancuso a Foggia) su azione. La manovra non è fluida, i classici movimenti zemaniani si vedono solo (molto) di rado e la squadra, preoccupata inconsciamente di incassare reti, complici le tante rimonte subite, non accompagna l'azione. E quando vince, il Pescara lo fa spesso con il minimo scarto (sei 1-0) Si paga anche la scarsa vena degli interpreti, in particolare dei due principali: Pettinari, il capocannoniere del team, non segna dall'8 dicembre a Cesena e, dopo un grande avvio a suon di triplette e doppiette, è dedito più al lavoro di raccordo - non sempre svolto egregiamente, ma non solo per colpa sua - che alla finalizzazione. Mancuso, super cannoniere della scorsa stagione in Lega Pro (22 reti in maglia Sambenedettese), causa anche infortuni che ne hanno minato la presenza in avvio di stagione, ha siglato appena 3 gol in 17 presenze. E poi? Tralasciando gli altri elementi d'attacco a disposizione, stupisce la vicenda Capone: avvio brillante di campionato per lui, con gol anche pesanti tra Coppa Italia e soprattutto campionato, fino a scivolare nel dimenticatoio.
Di contro, stupisce la capacità di incassare pochi gol. In 26 gare, Campagnaro e soci hanno mantenuto la propria porta inviolata in 8 circostanze. Non poche per una squadra di Zeman che, a detta di tutti nell'estate 2017, non aveva gli interpreti difensivi idonei per il suo calcio. Il Centro oggi in edicola sottolinea, però, che contrariamente ai luoghi comuni sul boemo, un rendimento positivo della retroguardia zemaniana non è pura primizia: la sua Lazio 1994-95 mantenne la popria porta invilata in 9 circostanze su 26 gare, il Foggia 1986-87 ci riuscì 16 volte su 26 (otto nelle prime 10 giornate, ma si parla di Serie C, con i rossoneri che a fine torneo ebbero la seconda miglior difesa del torneo con la miseria di 23 gol al passivo) e il Foggia del 1991, che poi conquistò l'approdo in A, chiude le prime 26 gare con la porta immacolata in 14 match.
Tornando al Pescara attuale, il trend si evince chiaramente nello score delle ultime 8 gare: 6 reti al passivo, ma addirittura la metà nella sola trasferta di Frosinone, e 5 all'attivo, una - come già segnalato - sola su azione. Adesso inizia il momento cruciale della stagione: ci sono all'orizzonte cinque partite chiave. Da non fallire, sperando nel contributo del principale rinforzo di gennaio, ovvero Filippo Falco (LEGGI QUI)
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