Gessa sul Pescara: "Presupposti buoni. Ma non carichiamo la squadra di troppe pressioni e aspettative"
"Progetto tecnico chiaro e idee precise, dopo tanti anni"
Anche ora che da un anno e mezzo non fa più parte del club biancazzurro, Andrea Gessa continua a seguire il Pescara. “Il Delfino è parte del mio cuore, le nostre strade si sono separate ma non posso che ringraziare il presidente Daniele Sebastiani. Tutto ciò che conosco al di fuori del rettangolo verde l'ho imparato da lui, che mi ha dato modo di lavorare anche andando oltre il potere che era quello proprio del mio ruolo”, le parole dell'ex Team Manager, che da dirigente ha aggiunto una promozione in A (con Oddo in panchina) ai due salti di categoria collezionati da giocatore (dalla C alla B con Di Francesco e dalla B alla A con Zeman). E' dunque uno dei biancazzurri più vincenti di sempre, che è assai soddisfatto di questo primo scorcio di stagione del Delfino. “Non sono sorpreso”, racconta, “di base c'erano tutti i presupposti per fare bene. A differenza del recente passato c'erano sin dall'inizio un progetto tecnico chiaro e delle idee precise, i due capisaldi veri per ottenere i risultati nel calcio. Piuttosto sono sorpreso dalla rapidità con la quale stanno arrivando questi risultati. Si vede che la squadra segue Colombo, che è un gran lavoratore e ha dato subito un'organizzazione chiara di gioco. Ciò che mi sorprende, inoltre, è l'approccio positivo che la squadra ha sempre avuto anche nelle giornate meno felici, cosa che è troppo spesso mancata in passato. Si vede che è stato costruito un gruppo sano ma non carichiamo di troppe responsabilità ed aspettative questa squadra. In questo momento sta facendo ottime cose e va bene così, deve continuare a giocare senza ansie e pressioni. Adesso deve restare attaccata il più possibile al vertice della classifica, poi a 5 giornate da fine regular season si vedrà dove il Pescara sarà collocato. E se non sarà troppo staccato dalla vetta potrà dire la sua”. Alle porte c'è l'insidiosa trasferta di Castellammare di Stabia su un campo ostico e dove persino il grande Pescara di Immobile, Verratti, Insigne e Gessa cadde dopo esser passato addirittura in vantaggio grazie a Togni. Era la sesta giornata della stagione 2011-12 e la Juve Stabia si impose per 3-2 con rete decisiva di Erpen allo scadere in uno stadio Menti che era diventato una vera e propria bolgia. “Ricordo bene quella partita”, racconta. “Noi pensavamo a giocare a calcio, loro – se mi concedete la battuta, che non vuole essere offensiva – pensavano più a giocare a...calci. L'ambiente era veramente caldo, come sempre là. E anche domenica il fattore ambientale può incidere. Bisogna cercare di non cadere in provocazioni ed essere bravi a restare sempre attaccati alla partita, senza perdere mai la bussola”.
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