
Il Pescara è tornato
Il Pescara è tornato. Finalmente, verrebbe da aggiungere, perchè dopo tre mesi nerissimi, nei quali la banda Baldini è scivolata dal primo al quinto posto, vittima di una crisi di identità che sembrava senza fine, riecco risultati e prestazioni. E anche la classifica è tornata a sorridere, complici le frenate di Torres e Vis Pesaro. In meno di un mese, il Delfino si è preso il terzo posto in coabitazione coi sardi, che però hanno il vantaggio negli scontri diretti, riaccendendo nel gruppo e, più in generale, nell'ambiente quell'entusiasmo che ad inizio stagione era l'arma in più. La sera del 17 febbraio, giorno del ko interno con l'Ascoli, il Pescara era quinto, a 6 punti dalla Torres e a due dalla Vis, prossimo avversario in una nuova gara da non fallire a conclusione di una settimana da tre impegni. Martedì sera, a turno infrasettimanale appena consegnato agli archivi, invece, il gap coi sardi è stato annullato e sui rossiniani il margine non è più negativo, ma a favore ed anche ampio: 6 lunghezze. In casa Pescara è davvero tornato il sereno: 3 vittorie e 1 pari nelle ultime 4 gare, con 11 gol fatti e 4 subiti, di cui solo uno influente. La vera svolta c'è stata però solo venerdì scorso, nel secondo tempo con la Lucchese. Il pari immediato delle Pantere rossonere al vantaggio firmato Valzania sembrava l'ennesimo segnale nefasto, un triste replay di quanto visto negli ultimi mesi, ed invece è stata la scintilla per far riaccendere il motore. Certo, c'era un avversario in grossissima difficoltà e che proprio prima del match aveva saputo della penalizzazione di 6 punti comminata dal Tfn, ma per una squadra caduta in un vortice nero non era scontato portare a casa la vittoria, che in casa mancava da oltre 100 giorni, e nel modo nel quale è arrivata. A Pontedera servivano conferme e sono arrivate. Chiare, nette ed inequivocabili. E, particolare per nulla trascurabile, sono arrivate in una situazione di grave emergenza, con 5 assenze importanti (Brosco, Merola, Kraja, Bentivegna e Lonardi, più Staver) e con altri giocatori a mezzo servizio (Letizia e Dagasso) o anche meno (Tonin). Il secco 3-0 rifilato a domicilio ai granata del senatore Menichini vale più di quanto si pensi e della mera statistica che porta a 10 le vittorie esterne stagionali. Ci sono stati, ad esempio, la conferma dell'importanza di Ferraris, ora capocannoniere biancazzurro con 7 reti e con una media da big (una ogni 155') pur avendo giocato solo 6 gare da titolare, e il ritorno al gol, dopo addirittura 29 giornate per più di 6 mesi di astinenza totale, di Cangiano. Ma c'è anche dell'altro: la squadra ha mostrato personalità ed organizzazione, è tornata a muoversi come un blocco unico nelle due fasi ed ha avuto l'apporto fondamentale di quasi tutti i subentranti. Come a inizio campionato. Adesso, con un calendario in discesa rispetto alla Torres, l'obiettivo terzo posto, con ciò che questo piazzamento comporterà nella maratona playoff, è davvero alla portata. guai, però, a fermarsi proprio adesso che si è ripartiti….
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