E' la rinascita?
La larghissima vittoria biancazzurra a Pontedera cosa può significare?
Un Pescara come quello visto ieri a Pontedera non lo si era mai visto in stagione. Pratico, concreto, spietato e a tratti spumeggiante per non dire irresistibile. In un colpo solo sembrano essere svaniti tutti i dubbi e tutte le incertezze che avevano inghiottito il Delfino negli ultimi due mesi e la seconda vittoria consecutiva, anche questa in trasferta come quella di 3 giorni prima a Chiavari, restituisce ai tifosi una squadra bella e vincente e non più la somma di tanti singoli di talento messi insieme senza profitto. E il 5-0 in Toscana lo testimonia senza tema di smentita. Per il calcio di inizio, mister Zdenek Zeman aveva deciso di confermare quasi integralmente l'undici inizialmente mandato in campo contro l'Entella. L'unica variazione nel tridente, con Cangiano a sostituire Accornero nell'ormai consueta staffetta che il condottiero boemo propone da inizio stagione sull'out sinistro dell'attacco. Seconda panchina consecutiva, dunque, per il capocannoniere Georgi Tunjov, e niente debutto da titolare per il match-winner di sabato contro l'Entella, Franchini. L'approccio dei biancazzurri non è stato aggressivo, anche se volitivo nel tentativo di proporre qualche trama interessante e gagliardo nella ricerca dei contrasti a centrocampo, dove vincere i duelli individuali era una delle possibili chiavi di svolta. I toscani, dal canto loro, per nulla intimoriti, hanno provato a creare gioco soprattutto sul proprio lato mancino, con Ianesi costante spina nel fianco di Floriani Mussolini. Ma proprio da quella fascia è invece nata l'azione che ha portato al gol di Cuppone al 16', il terzo per il centravanti salentino in una settimana tra Coppa e campionato. L'asse Merola-Floriani ha confezionato il pallone che il numero 29 in acrobazia ha trasformato in oro per il vantaggio pescarese, a spezzare la crescita degli ultimi minuti dei padroni di casa. La gara è inevitabilmente cambiata in quel momento. Più libero mentalmente, il Pescara ha preso in mano il pallino del gioco ed ha potuto sfruttare gli spazi concessi dai toscani, protesi alla ricerca (vana) del pari. E a cavallo del 37', c'è stata la svolta: il palo ha salvato Plizzari dalla capitolazione e sul ribaltamento di fronte il Delfino si è dimostrato spietato nel realizzare il 2-0 con Merola, che ha raccolto una bella verticalizzazione di Cangiano per depositare in rete dopo aver aggirato anche Lewis. Il passivo del primo tempo è diventato più pesante al 44' per la rete dell'ex Milani, arrivata un minuto dopo una traversa centrata da Cuppone e su azione ancora dello scatenato attaccante biancazzurro, che aveva costretto Lewis alla ribattuta corta proprio sui piedi del terzino che non ha avuto alcuna difficoltà ad insaccare. La nota negativa? L'ammonizione a Squizzato, che causa diffida pendente gli costerà la presenza nella partita di sabato con l'Olbia. E Zeman ha ripresentato il suo Delfino dopo l'intervallo con Franchini al posto proprio dell'ex Inter. La partita, però, nei secondi 45 minuti ha avuto ben poco da raccontare. Quando Plizzari ha detto di no alla ripartenza in campo aperto di Benedetti, che gli si era palesato a tu per tu, e subito dopo Merola (55') ha scaraventato in rete il poker biancazzurro, i giochi sono ampiamente fatti. Il resto è pura accademia, col Delfino che ha provato a dilagare ed ha patito meno del minimo sindacale in fase difensiva. Al 67', Tommasini, da poco entrato, ha fatto quel che ha voluto in area per rifinire il successo pescarese servendo il pokerissimo biancazzurro. Zemanlandia è tornata?
Commenti