Benevento-Pescara 2-1, le pagelle dei biancazzurri
Serata storta al Vigorito
A CURA DI CLAUDIO ROSA -
Frena malamente il Pescara che, nel freddo pomeriggio di Benevento, non riesce a dare seguito alle due precedenti vittorie. Una partita dominata in lungo e in largo dai padroni di casa, meritevoli per quel che si è visto durante i minuti regolamentari ed ora anche avanti in classifica.
FIORILLO 6: Incolpevole sui due gol, forse nel secondo poteva azzardare un’uscita più decisa ma giocano a suo favore la palla a uscire calciata dal giocatore del Benevento ed i due biancazzurri posizionati proprio davanti a lui che ne ostacolavano i movimenti. Per il resto, solita partita concreta, nella quale spicca l’intervento su Coda al settantesimo.
CIOFANI 5: Dannoso in ogni zona del campo il laterale del Pescara. Non riesce mai a trovare il modo di contenere uno scatenato Letizia su quella fascia che, oltre a metterlo in seria difficoltà con le sue cavalcate, ne limita decisamente anche la fase di spinta. Completa, e per certi versi inizia, il suo pomeriggio da incubo con il fallo da rigore poi sbagliato da Coda. (dal 77esimo MELEGONI SV: il suo ingresso serviva a portare qualità, ma ormai la squadra era tutta chiusa nella sua metà campo).
GRAVILLON 4,5: Dopo tante ottime prestazioni ci sta incappare in una giornata no, anche se rischia di pesare molto. Non è attento come al suo solito, e tutta la linea difensiva ne risente. Sbaglia i tempi di uscita sul primo gol e si dimentica inspiegabilmente Volta nella rete della vittoria.
SCOGNAMIGLIO 6-: Dei quattro della difesa è il meno peggio. Una sufficienza risicata per lui, forse qualcosina in meno, fa lo stretto necessario per portare la pagnotta a casa, senza rendersi dannoso.
BALZANO 5,5: Meglio di Ciofani, ma comunque insufficiente. Sulle fasce il Pescara proprio non trovava il bandolo della matassa. Deve continuamente vedersela con Maggio ed un Insigne in formissima, che riescono pure a contenerlo egregiamente quando dovrebbe invece proporsi in fase offensiva.
MEMUSHAJ 5: Prova incolore per l’esperto giocatore abruzzese che girovaga per novanta minuti per il campo, in cerca della sua posizione. Resta per gran parte della partita compassato, schiacciato dal centrocampo giallorosso che non gli da tregua. È purtroppo protagonista del primo gol del Benevento, quando la sua palla persa spalanca di fatto le porte a Coda.
BRUGMAN 5,5: La sua gara vive di continui alti e bassi, una montagna russa perpetua che non lo porta ad una sufficienza. Sull’1-0, è suo lo spazio vuoto che occupa Coda senza disturbi biancazzurri, ma sua discolpa va detto che la palla persa in uscita da Memushaj era rivolta a lui. Nel primo tempo è troppo passivo, e finisce per arretrare il suo gioco, mentre nella ripresa alza il baricentro di tutta la squadra. È dai suoi piedi che nascono le azioni più pericolose del Pescara, che ha necessariamente bisogno di un Brugman in piena forma, e non versione rollercoaster.
CRECCO 5: Non pervenuto, né carne né pesce per tutta la partita. Si perde nel limbo del centrocampo, senza trovare mai la via d’uscita.
MARRAS 5: Anche lui vive in anonimato i minuti che Pillon gli concede. Con il baricentro alto del Benevento, lui è costretto ad abbassarsi, trovando pochi spazi quando il pallone è in possesso del Pescara. Dopo un paio di buone uscite col trequartista, forse si è vista per la prima volta un limite di questo modulo, incapace e forse inadatto ad aprire il campo quando si recupera palla, specie in situazioni come queste dove la pressione alta non facilita il disimpegno. (dal 56esimo CAPONE 6-: In realtà entra ma non da quel guizzo che ci si sarebbe aspettati da lui. Lo premiamo giusto per l’assist, abbastanza fortunato a dir la verità, sul gol del pareggio).
MONACHELLO 5,5: I palloni non arrivano e lui non riesce a rendersi pericoloso quelle poche volte che ha provato l’azione in solitaria. Una partita difficile, sia da giocare che da giudicare, troppe poche palle giocabili, la maggior parte anche sporche. (dal 71esimo CAMPAGNARO 5,5: Sul giocatore nulla da dire, ma dal suo ingresso in campo si segnala solo un’ammonizione gratuita a centrocampo. Con lui in campo la squadra si schiaccia ancora di più, e non potrebbe essere altrimenti).
MANCUSO 6,5: Sessanta minuti da insufficienza piena, poi il gol. Quest’anno si è capito, Leo sembra avere la calamita in area di rigore, e la buona notizia per il Pescara è che è anche infallibile ormai. Una rete, purtroppo, tanto importante quanto inutile per il risultato finale.
PILLON 5: Perde lo scontro a distanza con Bucchi. L’approccio dei suoi è sbagliatissimo, surclassati da un Benevento che corre e fa viaggiare la palla in lungo e in largo. Graziati sul rigore, l’inerzia della partita resta a favore dei padroni di casa che continuano ad attaccare, mettendo alle corde i biancazzurri. È sfortunato ad andare in svantaggio poco prima dell’intervallo, nell’unico momento in cui avrebbe potuto parlare faccia a faccia con i suoi giocatori, anche se al rientro in campo ci vogliono parecchi minuti prima di vedere il Pescara pericoloso dalle parti della porta avversaria. A sua discolpa va detto che, nonostante ciò, la rete del pareggio era anche arrivata, segno di un gruppo che non si arrende mai, neanche nei pomeriggi più complicati. Quel cambio di Campagnaro, probabilmente per andare a specchio col Benevento, farà però discutere tutti per un po’ di tempo…
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