Zeman ripartirà dalle certezze di 50 giorni di lavoro anche al Curi
Nessun esperimento a Perugia, un solo cambio certo rispetto all'undici anti Juve NG
Per la trasferta di domenica al Curi di Perugia mister Zdenek Zeman ripartirà dalle certezze acquisite nei primi 50 giorni di lavoro. Non ci sarà ovviamente alcuno stravolgimento alla squadra che ha ottimamente figurato contro la Juventus Next Gen, solo un cambio dovuto a questioni di forza maggiore. D'altro canto non c'è motivo di cambiare l'undici base se non per le assenze di quelli che ad oggi sono da ritenersi i titolari ed oltretutto storicamente Sdengo non è tecnico che ama mischiare le carte: si affida ad una formazione tipo e raramente si lancia in esperimenti. E non ama particolarmente nemmeno il turnover, che però potrebbe tornare utile dopo la metà del mese quando dal 16 al 24 ci saranno tre partite in una settimana (sempre che non venga spostato il derby di fine settembre con il Pineto, come appare però probabile, con nuova data l'11 ottobre). L'indisponibilità di Tunjov, precettato dalla sua Nazionale (l'Estonia) per le partite contro Svezia e Belgio, impone però di cambiare l'interno mancino di centrocampo e dunque muterà conseguentemente la fisionomia della catena di sinistra, che ottime cose aveva fatto vedere sabato al debutto in campionato. Milani, l'estone e Accornero, infatti, avevano dato dimostrazione di trovarsi già a proprio agio nei meccanismi del 4-3-3, nonostante proprio la mezzala abbia saltato una parte consistente della preparazione per infortunio. Ed è ora un vero peccato non poter dar continuità a quello che sembra già essere un punto di forza della squadra, che nello sviluppo della manovra si è appoggiata molto su quel lato del campo, certamente più che sulla corsia di destra dove Pierno, che comunque ha gamba e senso della posizione, e Manu, un po' timido, non hanno trovato sin da subito le misure giuste, non agevolati anche da un Merola che non è ancora il giocatore che Pescara ha apprezzato nella seconda parte della scorsa stagione. Del tridente schierato da Zeman l'ex Empoli è quello ancora a secco. Dei 5 gol messi a segno nelle 2 gare ufficiali disputate, infatti, 3 sono stati siglati da Cuppone e 2 da Accornero, ma non non ci sono dubbi che Merola partirà titolare anche a Perugia: è uomo in grado di accendersi all'improvviso e di risolvere la partita con un lampo. Oltretutto è un fedelissimo del tecnico ed uno di quelli che conosce da anni movimenti e meccanismi dell'impianto di gioco zemaniano, dunque raramente Sdengo se ne priverà, anche nei periodi di scarsa forma o dopo prestazioni non brillanti. Masala dietro di lui scalpita, ma dovrà mordere il freno come altri compagni che non vedono l'ora di essere lanciati. Restando all'attacco, ad esempio, sta crescendo il minutaggio che può garantire Vergani dopo esser stato più di un mese ai box ed anche Cangiano e Tommasini sono sulla via del recupero (l'ex Bologna ha smaltito le noie muscolari di cui è stato vittima e partirà per l'Umbria, l'ex Pisa tornerà in gruppo la prossima settimana), ma al momento sono tutti da considerarsi delle semplici alternative. Un discorso analogo si può fare per la difesa, in particolare per la coppia di centrali: al momento Brosco e Mesik sono inamovibili. Il reparto che deve trovare ancora un assetto chiaro, stabile e definitivo è il centrocampo e anche per questo motivo l'assenza di Tunjov, l'unica mezzala che abbina fisico e qualità, è un problema non da poco. Lui e Squizzato sono infatti da considerare i perni di un reparto che sembra non poter prescindere da Sasà Aloi. Tra l'ex Avellino, Dagasso e Manu due partiranno dal 1' a Perugia, con Mora e De Marco che al momento sembrano indietro nelle gerarchie. Ma con mister Zeman mai dare nulla per scontato.
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