L'enigma Vergani
Di Edoardo Vergani ormai non si parla quasi più. Il talento scuola Inter è inesorabilmente scivolato all'ultimo posto nelle gerarchie di mister Zeman per il ruolo di centravanti e a dirlo sono i fatti. Numeri impietosi finora per il talento di Segrate che pure il boemo reputava un finalizzatore ideale per il suo 4-3-3, come aveva fatto intendere sin dal suo primo giorno a Pescara quando era subentrato ad Alberto Colombo. Vergani doveva essere infatti il centravanti titolare nella partita del debutto ter di Sdengo sulla panchina biancazzurra, ma un problemino fisico accusato dalla punta alla viglia del match aveva portato il tecnico a lanciare dal 1' contro la Juve Stabia quel Lescano che, da subito con una doppietta e poi a suon di gol nelle successive gare, si è preso la casacca da titolare per non mollarla più, tanto da lasciare solo le briciole (85 minuti in regular season, 57 ai playoff) al collega. In estate, con l'addio dell'argentino, sembrava si potesse puntare in modo deciso sul giocatore arrivato a Pescara nel 2022 dalla Salernitana con il chiaro intento di rilanciarsi, dopo che la sua carriera non aveva preso la piega da lui desiderata e da tutti pronosticata all'epoca delle giovanili nerazzurre, quando era decisivo ed un perno anche delle varie rappresentative baby azzurre. Addirittura nell'estate 2019 il suo nome era diventato centrale nell'affare tra Roma e Inter per portare Dzeko a Milano, con i giallorossi irremovibili nel richiederlo come parziale contropartita per il bosniaco perchè stregati da quel centravanti che da protagonista aveva vinto uno Scudetto Primavera e un Torneo di Viareggio. L'affare Dzeko all'epoca non si concretizzò, salvo poi andare in porto su altre basi 2 anni dopo quando Vergani già aveva preso la strada di Salerno, dopo una parentesi a Bologna, ultima tappa prima dello sbarco in riva all'Adriatico. L'operazione rilancio a Pescara non è però decollata e l'impiego riservato da Zeman in questo primo scampolo di stagione parla chiaro: appena 86 minuti totali, 28 in campionato (3 con l'Arezzo, 25 con il Pineto) e 58 in Coppa Italia nel 6-1 con la Fermana. Eppure in estate, quando le sirene del mercato cantavano ammaliatrici all'indirizzo del classe 2001, il presidente Daniele Sebastiani aveva assicurato: “Edoardo resta qui, fa parte del progetto e sono sicuro che farà 15 gol”. C'è ancora tempo per realizzare la profezia presidenziale, ma è chiaro che se le cose da qui a gennaio non dovessero cambiare, in termini di impiego e poi di rendimento, le porte del mercato si spalancherebbero di nuovo. E deve essere Vergani in allenamento a convincere Zeman a concedergli una chance concreta per incidere. La concorrenza è spietata, essendoci in rosa Cuppone, titolare in 10 gare su 11 in campionato, e Tommasini, che ha già siglato 2 gol (di cui 1 in Coppa) in soli 195 minuti complessivi di impiego. Di sicuro Vergani sarà titolare giovedì 9 in Coppa Italia contro il Pineto, quando Sdengo proporrà un ampio turnover e probabilmente terrà fuori parecchi titolari in ogni reparto. In estate la sua preparazione fisica è stata minata da un problema al ginocchio che lo ha tenuto a lungo ai box e gli ha fatto perdere la possibilità di guadagnarsi la considerazione di ZZ, ma da allora sono passate parecchie settimane e non risulta avere altri problemi fisici. Possibile che nemmeno nei finali di partita, ad esempio con la Torres quando Brosco ha fatto da centravanti aggiunto una volta saltati tutti gli schemi e dato vita ad un forcing disperato, non ci possa essere spazio per Vergani?
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