Il tallone d’Achille del Pescara: le trasferte
Inesperienza del gruppo + difetto di personalità = rendimento esterno da codice rosso. L’addizione dei due fattori, corroborata dai numeri, evidenzia il mal di trasferta del Pescara. Se i dati generali parlano di 5 sconfitte in 15 gare, dato comunque poco confortante trattandosi 1/3 di ko sul totale delle gare disputate, andando nello specifico si deve sottolineare che il valore complessivo della classifica è fortemente penalizzato dalle gare lontano dall’Adriatico. Otto punti in otto partite sono un bottino assai misero per chi vuole ambire alla promozione diretta. Quattro sconfitte, due vittorie e due pareggi sono l’attuale score del Pescara lontano dall’Abruzzo con 8 gol fatti e 11 subiti (differenza gol: - 5), onestamente un tabellino che deve far riflettere. Il Pescara è sesto, a 7 punti dalla seconda (il Crotone) e a 8 dalla prima (il Cagliari) dopo 15 gare, distacco già importante. Ma non incolmabile. Vero è che le inseguitrici del tandem di testa sono ad un tiro di schioppo, ma è anche vero che delle squadre in orbita playoff attualmente solo Brescia, Livorno e Cesena (le ultime due hanno una trasferta in meno) hanno fatto peggio del Pescara in trasferta. Altre hanno numeri esterni simili a quelli dei biancazzurri (Cagliari, che però ha una gara lontano dalla propria home in meno, e il Perugia). L’Entella, invece, a quota 21 punti in totale, ha avuto un cammino esterno migliore della Oddo’s band ed è una circostanza che sorprende. Guardando i numeri complessivi, però, il Pescara può sorridere, sempre a patto che si confermi l’Adriatico come fortino (una sola sconfitta e un solo pari in 7 gare con 13 reti all’attivo e 7 al passivo). I due prossimi banchi di prova, Spezia in casa e Brescia in trasferta, saranno importanti anche sotto questo punto di vista: confermarsi tra le mura amiche ed invertire il trend lontano dall’Abruzzo prima del rush finale del girone e dell’inizio del mercato potrebbe risultare fondamentale per sognare…
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