«Pescara, dimmi chi sei e ti dirò dove andrai» - L'opinione
Momento duro in casa Pescara dopo l'inaspettato pari interno con la reggina e la debacle di Brescia. L'istantanea della situazione attuale è bene espressa in una riflessione che un tifoso, Matteo Sborgia, ha inviato a ForzaPescara. TV e che, sperando di fare cosa gradita, condividiamo con voi.
“Pescara, dimmi chi sei e ti dirò dove andrai”. Questo è forse l’aforisma giusto che fotografa il momento della squadra biancazzurra. La sconfitta di Brescia brucia ancora molto e tutti gli appassionati del Delfino vorrebbero finalmente comprendere la vera identità della propria squadra. Con l’avvento di Cosmi, molti problemi sembravano risolti. L’allenatore umbro attraverso le sue proverbiali armi, quali grinta e carattere, sembrava aver trovato la quadratura del cerchio riuscendo a ridare entusiasmo e fiducia al gruppo. Questi fattori, come sappiamo, sono stati fondamentali anche ai fini dei risultati (vedi le vittorie di La Spezia e Latina) che hanno mostrato i pregi della squadra: solidità ma soprattutto capacità di compattarsi e soffrire. Per dovere di cronaca dobbiamo annoverare anche la sconfitta interna subita per opera della capolista Palermo. Poco male, però, perché bisogna considerare che dopo la partita con il Latina i Playoff erano ad un passo. Bastava vincere il confronto interno con la Reggina per prenotare “un posto al sole”. Ed invece? La gara con i calabresi è terminata con un pareggio correlato, a dir la verità, da una prestazione deficitaria. Il Pescara, passato per ben due volte in vantaggio è stato infatti, in ambedue le circostanze raggiunto da una Reggina tutta cuore e grinta. A Brescia ci si aspettava il riscatto e invece c’è stata una “non partita “ (come l’ha definita Cosmi stesso). La squadra è parsa molle e fragile al cospetto di un avversario, il Brescia, che si è limitato a controllare la contesa e a colpire. Sta di fatto che ora i Playoff sono di nuovo lontani. Ma quali sono i fattori che hanno determinato tutto questo? Perché una squadra che sembrava aver ritrovato cattiveria agonistica equilibrio e risultati adesso fornisce prestazioni del Genere? In fin dei conti, questa è la stessa compagine che è stata capace di inanellare ben 10 risultati utili consecutivi con Marino. E allora perché c’è stata questa debacle?
Proverò a rispondere a questi legittimi quesiti confrontando (con le dovute proporzioni) il Pescara con la Poetica di Alessandro Manzoni. Pioniere del Romanticismo italiano, il Manzoni fonda la sua poetica su due fondamentali aspetti: L’utile e Il Vero. L’opera Manzoniana incarna queste due prerogative. L’utile, secondo Manzoni è quella prerogativa che l’opera letteraria deve necessariamente contenere. Un testo letterario in fin dei conti è utile se il Lettore impara qualcosa di concreto da esso. Per vero per soggetto s’intende: ciò che viene trattato nell’opera letteraria ,deve essere necessariamente reale a tal punto che il lettore si possa confrontare quotidianamente con le caratteristiche dei personaggi dell’opera in questione .
Vi chiedete: cosa c’èntra tutto questo con il Pescara? Proverò a fornirvi una mia chiave di lettura. Allo stato attuale delle cose, credo che il Pescara debba ragionare seguendo queste due prerogative, L’utile e il vero. Bisogna chiedersi in questo momento storico cosa è utile e cosa è vero. E’ utile cercare di trovare equilibrio per uscire da questa situazione. E’ utile guardare in casa propria e non in quella altrui (vedi classifica corta). E’ inutile fare “voli pindarici ”, bisogna essere pragmatici. Ognuno, inoltre, ha la sua verità ma occorre dire che ci sono momenti nei quali esistono verità inconfutabili. Nel caso del Pescara la classifica parla chiaro; allo stato attuale delle cose non siamo una squadra da Playoff è questa l’unica verità inconfutabile, pertanto è inutile ribadire le potenzialità che sulla carta questo organico ha, ma che evidentemente non riesce ad esprimere. E’ inutile fare dietrologia. insomma. Il Pescara deve: correre guardando solo e soltanto se stesso, ritrovare equilibrio e, soprattutto, questa squadra deve una volta per tutte mostrare la sua vera identità. Insomma, “Pescara dimmi chi sei e ti dirò dove andrai”. E’ questo l’enigma da risolvere. FORZA PESCARA……!!!
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