Prima squadra

Gli alibi e la Dea Bendata non spiegano (sempre) tutto...

Fare tesoro degli errori e ripartire con più convinzione e fame di vittoria

17.10.2023 13:06

A CURA DI MATTEO SBORGIA

“Il primo passo non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei”(Alejandro Jodorowsky, regista e sceneggiatore). Il Pescara dopo lo scialbo  0- 0 interno contro  la Vis Pesaro deve scrollarsi di dosso parecchie scorie negative che ultimamente lo stanno attanagliando. La questione è semplice: se si vuole puntare a fare un campionato di vertice(come dichiarato dal ds Delli Carri), non bisogna entrare nel pericoloso circolo vizioso degli alibi.  Non è il risultato in sè a preoccupare sia chiaro: il torneo di C è lungo e ci sta di incappare in una giornata storta, ma non è questo il caso del Delfino che, al cospetto di una modesta e ben organizzata(dal punto di vista difensivo) Vis Pesaro, pur provandoci non è mai risuscito ad eludere il muro difensivo eretto dai marchigiani. Perchè? La squadra di Zeman quando non ha spazi da sfruttare fa fatica e dunque va in confusione. Il gioco offensivo del boemo per esprimersi ha bisogno di ritmo, spazi, sovrapposizioni, imbucate. Tutto ciò deve essere svolto alla perfezione. Se questo non avviene i dannunziani hanno dimostrato di non avere alternative da utilizzare: si sfrutta poco e (male) il tiro da fuori che sarebbe l'unica soluzione da usare in questo tipo di match. Sotto questo aspetto bisogna essere più incisivi e cattivi: il solo Accornero ci ha provato con convinzione nel secondo tempo, trovando l'ottima risposta di Polverino. Per il resto tanta voglia di fare, ma con troppa confusione e ansia. In definitiva i biancazzurri sono stati troppo precipitosi. Questa squadra è inoltre oltremodo dipendente dalle giocate di Tunjov. L'estone, (autore di 3 goal finora), quando non c'è si sente. Sempre sui singoli: Cuppone come al solito volenteroso ma a conti fatti impalpabile. E poi, se butti nella mischia Tommasini, ma il più delle volte lo servi con palloni non idonei alle sue caratteristiche, vuol dire che non fai di tutto per portare la partita a casa. Le chiacchiere stanno a zero come  sempre. E' sbagliato appellarsi agli alibi come hanno fatto nel post partita Zeman e Sebastiani. “E' mancato solo il goal”, ha detto il boemo. Non è del tutto vero. E' mancata anche e soprattutto  la voglia di farlo: non si può arrivare al limite dell'area( e 9 volte su 10)  intestardirsi sempre con le solite improduttive giocate. Invece Sebastiani ha criticato l'arbitraggio e sostenuto che non è possibile giocare a calcio con una squadra chiusa come ha dimostrato di essere la Vis Pesaro. La fortuna aiuta gli audaci, ma bisogna cercarsela.   Gli abruzzesi non l'hanno fatto nel modo giusto, considerando anche le clamorose occasioni sprecate( e non è una novità nell'ultimo periodo). Bisogna entrare nell'ordine delle idee che la maggior parte delle compagini avversarie verranno all'Adriatico a chiudersi, dunque starà al tecnico e ai calciatori trovare le contromisure adeguate. Occorre imparare in fretta a non addossare sempre sugli altri  e - o a  eventi esterni, la colpa dei nostri fallimenti. Il Pescara ha pareggiato con la Vis Pesaro, perchè non ha fatto abbastanza per vincere la contesa. Se si vuole puntare ad essere protagonisti, non si deve entrare nel circolo vizioso degli alibi , perchè mediante gli stessi i campionati non si sono mai vinti e mai si vinceranno.

 

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