Pescara-Palermo, le pagelle dei biancazzurri
Memushaj cuor di Leone. Scognamiglio goleador
A CURA DI DANIELE BERARDI
Il Pescara torna a ruggire dopo quasi un mese. La vittoria col Palermo scaccia crisi e fantasmi in maniera a dir poco rocambolesca. È la vittoria di Memushaj, che lotta come una fiera dantesca e trova la rete del 2-2 con un missile terra aria. È la vittoria di Scognamiglio, che riscatta l'errore sul pari di Moreo e inzucca alla grande il gol del vantaggio. È la vittoria di mister Pillon, che striglia la squadra al'initervallo e azzecca i cambi nel momento clou del match. È la vittoria di tutto l'ambiente. È la vittoria di tutta Pescara.
Fiorillo 7: il suo voto la dice lunga sull'andazzo del match. Compie almeno 4 o 5 parate fondamentali a tu per tu. Costantemente sotto pressione, risponde con altrettanta esperienza e reattività. Trafitto in due occasioni con pochissimi margini di risposta.
Balzano 6,5: moto perpetuo sulla corsia di destra. Nei primi dieci minuti confeziona un paio di cross al bacio: uno di questi, trova la grande correzione di Del Grosso che vale l'1-0. In apnea per tutto il resto del primo tempo. Ripresa da coltello tra i denti stile Pirati dei Caraibi. Fisicamente uno dei più in palla.
Del Grosso 7: prestazione di carattere, cuore, grinta e qualità. La prima rete stagionale fa impazzire l'Adriatico: colpo da biliardo su cross liftato di Balzano. Incassa i colpi del Palermo arrembante. Si piega ma non si spezza. Nella ripresa torna all'arrembaggio prima di essere sostituito, prendendosi la meritatissima ovazione. (dall'84' Sottil s.v.)
Scognamiglio 6,5: primo tempo da mani nei capelli. Si fa saltare come un birillo da Moreo in occasione del gol dell'1-1. Vede materializzarsi Trajkowski da tutte le parti e si barcamena come può. Ripresa decisamente meglio, culminata con lo splendido stacco del 3-2: movimento da attaccante puro e palla in buca d'angolo. Game. Set. Match.
Gravillon 5,5: il ragazzo ha obiettivamente perso lo smalto dei giorni migliori. In difficoltà quando si tratta di impostare. Poco reattivo nel seguire i tagli dei rosanero. Combina la frittata col liscio che spalanca le porte dell'area di rigore all'indemoniato Moreo. Ma a volte è solo questione di fortuna. Moreo calcia fuori, Scognamiglio buca la rete. Avremmo cambiato decisamente il tono del discorso.
Perrotta 6: nel bene e nel male è il meno appariscente del terzetto difensivo. Anche lui soffre i movimenti di Trajkowski che sembra una trottola impazzita. Costretto ad uscire in copertura sulle sovrapposizioni di Rispoli, alla fine porta a casa la pagnotta. In un modo o nell'altro si aggrappa a partita e risultato, come tutto il Pescara. I tre punti arrivano per inerzia e un pizzico di fortuna.
Brugman 6: non un grande 'Gas' ieri sera. Forse sta ancora smaltendo le scorie del problema fisico che lo ha tormentato fino a qualche settimana fa. Meglio da mezz'ala, stavolta, che da play. Il Pescara aveva bisogno di qualità in raccordo e lui ne garantisce a sacchi. Dialoga bene con gli attaccanti e impedisce alla squadra di sfilacciarsi. Chi lo vedeva bene soltanto in un ruolo dovrà ricredersi: la cifra tecnica di questo ragazzo è clamorosa. Col pallone può far quello che vuole, quando vuole, se lo vuole e in qualsiasi zona del campo.
Memushaj 7: la sua prestazione è la sintesi perfetta dell'animo di questa squadra: corre, lotta, rischia la giocata, perde il pallone, lo riconquista, poi lo riperde. E alla fine trova l'incrocio dei pali nel momento più complicato del match. Sradica i suoi fuori dalla melma e li riporta in Paradiso, capovolgendo eroicamente l'inerzia emotiva della gara. Primo gol stagionale, forse deviato, ma poco importa. 'Memu' ha gli attributi da spartano.
Crecco 5,5: poco brillante eccezion fatta per qualche sporadica discesa. Cerca di trovarsi la posizione ma Jajalo e soci non gli lasciano riferimenti. Fatica a ribaltare l'azione come Pillon vorrebbe. Utile comunque per far la guerra e recuperare palloni sporchi. Ieri sera, nulla più. (dal 70' Bruno 6: ingresso utile per ridare equilibrio al Pescara e concedere a Brugman la licenza di uccidere. Quantità a non finire col Palermo in apnea. Soffre con tutta la squadra in area di rigore nel finale: tre punti di platino da custodire gelosamente).
Mancuso 5,5: partita complessa per l'ex Samb che dopo il rientro dalla squalifica non ha ancora timbrato il cartellino. Un tiro respinto da Pomini nel primo tempo e un colpo di testa di poco fuori nel secondo: nient'altro. Troppo spesso isolato contro quattro maglie rosanero (praticamente prassi negli ultimi tempi). Il solito lavoro per la squadra non basta per arrivare alla sufficienza. Da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più.
Monachello 5: molle, compassato e spaurito. Vorrebbe spaccare il mondo ma non sembra avere abbastanza fiducia nei propri mezzi. Fatica a supportare Mancuso. C'è un feeling da ricostruire, ma è difficile farlo in partite simili in cui il Pescara è tutto tirato dietro. Pillon lo richiama in panchina per Del Sole tra i mugugni generali. Alla fine ha ragione il tecnico di Preganziol, ma Monachello va assolutamente messo in condizioni migliori per potersi esprimere. (dal 54' Del Sole 6: piuttosto spaesato anche per carenza di minutaggio. Ma il suo ingresso è utile per togliere punti di riferimento al Palermo. Duetta bene con Mancuso senza riuscire a costruirsi lo spazio per far male. Apre il campo alle mezze ali e ai quinti per gli inserimenti. Tornerà certamente utile: il suo momento sembrare essere arrivato).
Pillon 6,5: tantissime critiche piovute addosso alla squadra e a lui in primis. Pillon incassa e annuisce. L'approccio alla gara dei suoi è da tigri di Mompracem. Poi il Delfino si scioglie e la partita sembra sfuggirgli di mano. Scuote i suoi all'intervallo e la squadra dà segni di vita importanti. Indirizza la partita coi cambi giusti al momento giusto. La dea Bendata ci mette anche del suo, ma stasera nulla da dire. Chapeau.
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