Prima squadra

Basterà solo il fattore Z per vincere?

Cercasi esperienza nel nuovo Pescara targato ZZ

25.07.2023 00:01

A CURA DI MATTEO SBORGIA

Il Pescara come la maggior parte delle squadre in questo periodo è un cantiere aperto, diciamo un work in progress. Purtuttavia la campagna di rafforzamento ha per il Delfino delle prerogative ben precise: ringiovanire la rosa il più possibile seguendo alla lettera i dettami di Zeman, patrimonializzare il più possibile e puntare senza indugi alla vittoria del prossimo campionato di Lega Pro sulla falsa riga di quanto fatto dal Catanzaro la scorsa stagione. Almeno sono state queste le dichiarazioni rese  della dirigenza degli adriatici, in special modo da parte del ds Delli Carri. Prima questione: il paragone con i giallorossi di Vivarini, a nostro modesto avviso non regge per un semplice motivo, i calabresi nella scorsa sessione estiva di calciomercato hanno ulteriormente rinforzato con elementi di prim'ordine una rosa già forte di suo giungendo poi alla vittoria strameritata  del girone C. L'anno scorso qui il direttore sportivo pugliese ha iniziato il suo progetto biennale, costruendo una squadra di tutto rispetto: un mix importante di gioventù ed esperienza per tentare l'assalto alla B. Adesso dell'organico in questione sono rimasti in pochi. Al netto della cessione praticamente scontata di Rafia, ricordiamo che Lescano è andato alla Triestina(squadra ambiziosa di C), anche se ci era stato fatto  sempre intendere che se all'italoargentino(autore di 20 goal) non fosse arrivata una proposta dalla cadetteria sarebbe rimasto in Abruzzo con tanto di rinnovo del contratto in scadenza nel 2024.  Nulla di tutto questo è stato fatto. Cancellotti, che non è un mistero  sarebbe rimasto volentieri in riva all'Adriatico, si è accasato da svincolato all'Avellino. Veniamo a Mora: elemento esperto, nonchè vero valore aggiunto per lunghi tratti della scorsa stagione, ha chiesto di andare via per giocare con continuità. Abbiamo fatto tali esempi perchè si tratta di giocatori che costituivano una vera e propria spina dorsale della squadra che adesso non c'è praticamente più. Ma non solo: il futuro di elementi come Mesik e Plizzari è allo stato attuale delle cose un'incognita. La sensazione è che se per i due calciatori arrivasse un'offerta convincente, il club di Sebastiani non opporrebbe resistenza. Ad oggi sono arrivati da Zeman perlopiù prospetti giovani e di prospettiva che nelle mani del tecnico boemo si spera esplodano. Troppo poco francamente. Anche perchè il mister è un essere umano e come tale può errare. In più, il suo credo è efficace se viene completamente recepito dai calciatori e non è sempre detto che ciò accada. E' vero che il demiurgo di Praga predilige la freschezza dei giovani all'esperienza, ma vogliamo ricordare che, quando nel 2012 l'esperto trainer ha trionfato riportando i biancazzurri in A dopo 20 anni, lo ha fatto non solo con Immobile, Insigne e Verratti, ma anche con i vari Cascione, Zanon,  Gessa, Sansovini e Bocchetti che formavano l'ossatura esperta dell'organico. Campagna acquisti che anche allora era stata condotta da Delli Carri. Tradotto: per vincere c'è anche bisogno dell'esperienza e non solo della sfrontatezza propria della gioventù. Parliamoci chiaro: se tale parco di giocatori fosse nelle mani di un qualsiasi altro tecnico, si direbbe che non si va da nessuna parte. Dal momento che c'è Zeman, si spera sempre che ci possa essere un ‘miracolo sportivo’. La verità è che la speranza per essere concreta ha bisogno di fatti, altrimenti tutto diventa un inutile esercizio di fede che nel calcio ahinoi non basta. Concludiamo dicendo che il nostro non vuole assolutamente essere un attacco verso nessuno, ma stiamo solo analizzando i fatti che ad oggi sono questi. Se domani saranno diversi, ci adegueremo alla realtà analizzandola sempre con rispetto e serietà. Ci piace concludere con un assunto semplice ma veritiero: se si vuole essere credibili è prioritario che quello che si dice debba corrispondere perfettamente con ciò che poi effettivamente  si fa. Al  momento non ci sembra proprio  che sia così, comunque rimandiamo  ai posteri l'ardua sentenza.

FOTO MASSIMO MUCCIANTE

 

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