Colombo, l'uomo del nuovo mondo, e le onde ...
Il Delfino Rampante racconta....
Colombo l’uomo del nuovo mondo. Per fare questo viaggio ci vuol tanto coraggio. Colombo noi sbarchiamo tutti con te… Correvano gli anni 1991 e 1992. La tv mandava in onda questo cartone animato. Cristina D’Avena lo consacrava tra i bambini, grazie ad una sigla diventata un classico. E il Pescara veleggiava verso la Serie A: in quella squadra c’erano Pagano e Massara; Allegri e Totò Nobile; Gelsi e Bivi. All’epoca, il nostro ammiraglio era Giovanni Galeone: nomen omen in riva all’Adriatico.
Oggi al comando c’è Alberto Colombo. Non colui cantato da Cristina D’Avena ma colui che, caparbiamente e coraggiosamente – come narra la sigla del cartoon -, sta rimettendo insieme una squadra, un ambiente, una piazza depressa dalla storia recente. L’obiettivo non è la Serie A. Né tantomeno le Americhe. Ma conquistare quei porti della Magna Grecia per approdare in B.
Da navigatore esperto, il nostro Colombo aveva messo in guardia tutti della pericolosità del Monterosi Tuscia. Lui sapeva delle insidie insite nel match di ieri all’Adriatico. Che poi, purtroppo, si sono palesate tutte. Nella loro crudele realtà.
Eppure l’avvio lasciava ben sperare. Per tre lunghi minuti iniziali i biancazzurri avevano chiuso i laziali al limite della loro bandierina del corner. Sotto la Nord. E così, per tutti i primi 45 minuti di gioco: una superiorità tecnico-tattica che, purtroppo, non è bastata a surclassare gli avversari. Che, rimaneggiati, hanno retto l’urto e sono andati al riposo sotto di un’unica rete.
Gente di Mare canta l’Adriatico prima di ogni gara. E la gente di mare sa che il vento, tra i flutti, può cambiare presto. Anzi prestissimo. E, spesso, può prenderti di sorpresa. Con onde alte, insidiose, a volte insormontabili. Così è successo ieri: la dolce e calda ottobrata che ha riscaldato i visi dei tifosi sugli spalti, ha, forse, impallinato le gambe del Pescara che nel secondo tempo ha sofferto incredibilmente i rossi laziali. Gyabuaa, ingenuamente, ha rimediato due gialli. E i biancazzurri si sono aggrappati a un altro supereroe dei cartoon: ci ha pensato spiderman Plizzari a tenere a galla i suoi compagni, fino a quando il mozzo Cancellotti ha pescato un tiro degno dei migliori cannonieri navali per il 2-0. Nave in porto? Macché. Il Pescara spreca il colpo mortifero e incassa, nei dieci minuti finali, le due reti che fissano il punteggio in parità.
Meno tre dalla coppia calabrese di testa. Una distanza assolutamente non siderale. Ma che deve far riflettere. Pochini 4 punti su 9 all’Adriatico. Troppi i pericoli che si corrono sulle palle inattive: nella pratica la maggiore croce dei biancazzurri finora. Un attacco ancora da rodare e oliare. Di contro, però, il Pescara sta mostrando solidità difensiva – ieri altra prestazione eccellente di Boben -, voglia di lottare e unità di intenti. Le prime sei giornate restituiscono una squadra che potrà, con qualche accorgimento, lottare nei piani alti della graduatoria. E un ambiente finalmente rincuorato dopo le ultime annate quantomeno sottotono.
Colombo, regalaci il nuovo mondo!
Il Delfino Rampante
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