Pianeta B: segnali di vita
Dicono che il campionato di serie B sia scaduto negli ultimi anni. "La B di una volta era tutta un'altra cosa!". Sarà. Provate a buttare, però, un'occhiata al piano di sopra, alla serie A impoverita, svuotata, declassata. Finiti i tempi delle "sette sorelle" (le sette squadre, Juventus, Milan, Inter, Roma, Fiorentina, Lazio e Parma, allestite a suon di milioni tutte in grado di lottare per lo scudetto), finiti i tempi della dorata immigrazione dei campioni e dei campionissimi, del dominio nelle coppe, degli stadi pieni e delle vacche fin troppo grasse. Come è andata lo sappiamo: i migliori se ne stanno alla larga dal nostro campionatuccio, non vediamo una finale di coppa europea neanche con il binocolo -parentesi Inter mouriniana a parte-, la nazionale è stata un pianto per due mondiali consecutivi e andare allo stadio è diventato "un rischio" per pochi intimi. Questione di denaro, di cecità e sordità di chi governava, di cultura, sottocultura e retrocultura.
Ora, se tanto mi da tanto, deve essere successo che, a cascata, i guai e i dolori della sorella maggiore si sono riversati a cascata anche sulla B e giù a scendere. Molto semplicemente. E nonostante tutto, germogli di buon calcio, giovani scalpitanti, allenatori con idee continui a trovarne in B, eccome se ne trovi. O, ancor più semplicemente, giocate e gol che ci ricordano e ci dimostrano che Attila sarà pure passato ma ciuffi d'erba sono rimasti e crescono sempre.
Prendete i tabellini dell'ultima giornata: almeno nove dei venticinque segnati in totale sono stati dei gol bellissimi. La giocata acrobatica di Laribi in Bologna-Cittadella, la punizione di Schiavone in Modena-Spezia e la girata di Granoche nella stessa partita, il tocco con lo "scavetto" di Ciofani e il destro, con tunnel sull'avversario, di Ronaldo in Pro Vercelli-Frosinone, il sinistro di Nadarevic e il siluro di Barberis in Varese-Trapani, il geniale colpo di tacco di Troiano in Entella-Carpi e l'illusorio pareggio di Melchiorri in Catania-Pescara: qualità, qualità e ancora qualità. Almeno quella sufficiente per crederci ancora: la serie B è viva e lotta insieme a noi.
Daniele Barone, Sky Sport
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