Verona-Pescara, la "strana" partita di Fabio Grosso
Affronta la squadra della sua città e del suocero Repetto
Non è la prima volta che Fabio Grosso incrocia il Pescara, ma ogni volta l'emozione è forte. Non ha mai giocato o allenato i biancazzuri, ma il legame col Delfino non è banale. Il Pescara è la squadra della sua città, quella che però calcisticamente non lo ha mai adottato. Da giocatore ha trovato fortuna altrove, a Perugia, dopo esser stato lanciato dal Chieti. Ma è nato e cresciuto a Pescara, nella Curi, e l'Antistadio era la sua casa. Dall'Umbria arrivò sul tetto del mondo, risultando decisivo a Germania2006. Da allenatore, dopo le giovanili della Juve, è stato accostato da qualche rumor di mercato al Pescara, ma il matrimonio non si è concretizzato. Lunedì sera troverà dall'altra parte della barricata Giorgio Repetto, il suocero e papà della moglie Jessica, dallo scorso marzo tornato a ricoprire il ruolo di responsabile dell'area tecnica del Pescara dopo un addio burrascoso e dopo la parentesi Teramo. Lunedì tra stadio e tv la sua famiglia d'origine dividerà il proprio tifo tra la squadra del figlio e quella della sua città. Il papà Tonino, ex assessore comunale, la madre Loredana, e il fratello minore, Andrea, giocatore di basket fino allo scorso anno in forza all'U.Amatori Pescara trepideranno nella sfida importantissima tra l'Hellas e il Delfino. Il loro Fabio si gioca un pezzo di panchina...
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