La storia di Hugo Campagnaro
Il nuovo “Ministro della Difesa” biancazzurra è un argentino che faceva il giornalista ma che ha trovato la sua dimensione sul rettangolo verde. Il suo nome è Hugo Campagnaro, detto “El Toro”. Nato a Cordoba nel 1980, a Pescara ha fatto dimenticare due connazionali che hanno lasciato un amaro ricordo nei supporters pescaresi, Caraglio e Bianchi Arce. Ma con un c.v. come il suo, l’impresa non era affatto titanica...
Il calcio e la famiglia. 477 presenze tra A, B e coppe europee per questo roccioso difensore prima dell'avventura abruzzese, cresciuto nel Coronel Baigorria e transitato nel Deportivo Moron prima di sbarcare in Italia. A Piacenza, dove ha conosciuto – segno del destino – il pescarese Eusebio Di Francesco. Anno 2012: inizia l’avventura italiana di questo argentino nato a 700 km da Buenos Aires, figlio di un agricoltore e di una insegnante. Scriveva per “Solo Futbol” il piccolo Hugo prima di indossare stabilmente gli scarpini da calciatore. Lo zio Sergio Castillo era il Direttore e lui curava i tabellini del calcio minore mentre suo fratello minore, Rafael, ora ha un bar ma ha giocato a calcio anche in Italia, a Voghera.
L’Italia e i grandi argentini. L’Italia e la famiglia Campagnaro, un legame a doppio filo. Il suo bisnonno era di Castelfranco Veneto e questa cosa gli ha permesso di prendere nel 2000 la cittadinanza italiana. Due anni prima dell’arrivo a Piacenza. Dopo l’avventura in biancorosso ecco il grande calcio: Sampdoria, Napoli e Inter con l’ex biancazzurro Walter Mazzarri (altro segno del destino) come guida e maestro. In Nazionale (17 presenze) ha giocato con Messi e Zanetti, ma ha avuto anche l’occasione di giocare con Diego Armando Maradona nella “Partita per la pace” al cospetto del connazionale più famoso al mondo, Papa Francesco. Che tifa, a differenza di Hugo (che è del Boca), per il San Lorenzo, la squadra di cui Bianchi Arce è stato simbolo.
Il Campagnaro privato. Sposato con Noelia, che conosce da quando era bimbo, ha due figli: Sofia di 8 anni e Andrea di 5. Ghiotto di asado (tipico arrosto argentino) e di mate (bevanda sudamericana a base di foglie della pianta mate), suona la chitarra. Ha 2 bassi e 9 chitarre nella sua collezione, adora il rock (Ac/Dc e Green Day i gruppi preferiti) e nell’esperienza partenopea con German Denis, ora all’Atalanta, mise su un gruppo insieme a Bogliacino. Ama anche leggere: Gabriel Garcia Marquez, Pablo Neruda e Mario Benedetti i suoi scrittori preferiti. Quattro anni fa, in un incidente stradale nel suo Paese, ha visto la morte in faccia. Lui riuscì a cavarsela, ma nella circostanza morirono 3 persone.
Le curiosità. I suoi polpacci, davvero grandi, gli hanno causato spesso problemi. In passato era costretto a tagliarli addirittura! Usa spesso il paradenti, ma non (solo) per “mettere paura” agli avversari: un problema alla mandibola, che gli causa fastidi alla schiena e alla cervicale, gli impone l’utilizzo del byte. Magari ai playoff lo indosserà biancazzurro..
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