Sognare e crederci
Con il Rimini per ripartire
“Il Pescara deve tornare a sognare”. Mister Silvio Baldini ieri mattina, nella conferenza stampa della vigilia, ha provato a spiegare cosa è venuto a mancare al suo Delfino che oggi, alle ore 17:30, allo stadio Adriatico-Cornacchia sfida il Rimini in un match assolutamente da non fallire. Per restare agganciati ad Entella (che gioca domani ad Ascoli) e Ternana (in campo in contemporanea alla sfida in terra dannunziana, in casa contro il Gubbio) non c'è altra alternativa al successo per una truppa che da un paio di mesi ha smarrito le sue certezze. “Questo è un momento nel quale abbiamo delle difficoltà”, non si è nascosto il tecnico, “quindi bisogna essere bravi a non spaventarci e a cercare di restare agganciati al treno della promozione, visto che siamo a soli tre punti dalla prima e ad uno dalla seconda. La squadra ha smesso di sognare? Ho fatto anche io questa riflessione con i ragazzi, penso che dopo la partita con il Milan Futuro (ultima vittoria interna, datata 21 novembre, penultima in assoluto della truppa, nrd) non abbiamo più inseguito un sogno ma abbiamo avuto inconsciamente il pensiero di essere diventati bravi perchè ci riusciva tutti. E forse qualcuno ha smesso dentro di sognare, perchè se sogni riesci sempre a migliorare mentre se pensi che si è fatto il massimo poi vengono fuori i limiti. E quando questo accade si devono modificare alcune cose. Ad esempio abbiamo iniziato la settimana andando ad allenarci in spiaggia, per alleggerire un po' un carico di lavoro e dare un messaggio alla squadra. Quale? Che siamo tutti quanti qui non per fare un compito ma per sentirci migliori. Adesso vedremo in campo se c'è ancora la voglia di sognare. Se c'è, alla fine saremo premiati. La mia squadra deve sempre sognare e credere in ciò che fa. Anche un grande campione se smette di sognare diventa un mediocre. Qui a Pescara c'è magia e non lo dico per fare il lecchino ma perchè altri prima di me hanno tirato fuori questa magia dall'ambiente”. Mister Baldini - che ha riservato qualche stilettata ai procuratori, ancora una volta - ha provato anche ad indossare i panni dello psicologo per ridare vita ad gruppo passato quasi dalle stelle alle stalle. “Cerco di parlare all'anima e al cuore dei giocatori, altri mettono i dubbi perchè devono commercializzare il proprio prodotto. Ma sul piano del lavoro i ragazzi sono straordinari. La sconfitta ti provoca malinconia e tristezza, ma ti fornisce anche un'opportunità”. La possibilità del riscatto passa inevitabilmente dalla gara di questo pomeriggio e sulla squadra anti-Rimini ci sono pochi dubbi. “Letizia è arrivato venerdì pomeriggio, valuterò in quali condizioni si trova ma sarà molto difficile che lo possa utilizzare. Crialese ha uno stiramento, starà fermo dai 15 ai 20 giorni”. Dunque Brando Moruzzi, uno dei giocatori dati in partenza, sarà il titolare della corsia mancina di difesa. A sorpresa Merola starà fuori con Bentivegna titolare in un tridente con Cangiano e Tonin. “Per come eravamo partiti potevamo avere ancora tre o quattro punti di vantaggio, non li abbiamo ma non è successo nulla. Mentalmente non siamo quelli di prima e c'è anche un calo fisico fisiologico dal quale non siamo risaliti”, è poi tornato sul momento del suo Delfino. “Una squadra come il Pescara non è legata al modo di interpretare le partite ma alla capacità di continuare a sognare. Il segreto è questo. Questa squadra o sogna o perde, non c'è via di mezzo”. Già questa sera si capirà se il sogno potrà continuare o se invece la promozione inizierà ad assumere le fattezze dell'utopia. Mister Baldini crede nel suo lavoro e nei suoi ragazzi, ma resta il campo il giudice supremo.
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