Format Serie B, la decisione del Consiglio Federale. Ma non è finita...
Primo Consiglio dell'era Gravina
Il primo Consiglio Federale con Gabirele Gravina presidente FIGC non ha cambiato clamorosamente scenari. Mentre la data dell’udienza davanti alla Sezione Prima-Ter del Tribunale Amministrativo del Lazio per la riammissione dell'Entella in B è stata fissata per martedì 6 novembre, oggi il Consiglio Federale si è limitato a prendere atto del decreto del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso della Lega di B, sospeso l’ordinanza del Tar e ripristinato il provvedimento con cui Fabbricini bloccò i ripescaggi, fissando la B a 19 squadre. In attesa dell’udienza collegiale che si discuterà il 15 novembre, i campionati di B e C possono continuare.
“Oggi abbiamo fatto una riflessione attenta, partecipata, su due aree. Una di natura legale-formale riguardante la giustizia sportiva e ordinaria e abbiamo deciso che a oggi c'è un provvedimento cautelare del Consiglio di Stato che questa mattina ha respinto il ricorso della Ternana stabilendo inoltre la non anticipazione dal 15 novembre all'8 novembre della discussione in merito. Prendiamo atto di questa posizione e lo rispettiamo, ma abbiamo fatto una riflessione in merito alla tutela del valore sportivo della competizione. Siamo tutti uomini di calcio, sappiamo che in quella data saranno già state disputate 13 gare di Serie B e faremo una riflessione tenendo conto di quanto detto prima. - ha detto Gravina - Quello che io ho ritenuto sullo strappo, sulle tensioni e sulla causa di questo caos è descritto negli atti di diffida che ho mandato al Commissario. È stato violato un principio fondamentale, quello di non rispetto ad alcuni articoli del nostro statuto e delle NOIF. Quando si fa parte del mondo del calcio abbiamo il dovere di non pensare solo a quelli che sono degli aspetti quantitativi o di un mondo legato a interessi specifici, al nostro orticello o alle nostre stanze. Capisco che sia molto semplice ipotizzare 19 o 22, ma ci sono degli interessi più importanti in ballo come quelli dei tifosi, degli appassionati che sono parte in causa. Noi dobbiamo per una serie di ragioni fare in modo che i tifosi siano posizionati al centro e ricevano delle risposte certe, dobbiamo dimostrare di essere coerenti e chiedendo scusa a chi ha subito certe lacerazioni. Dobbiamo essere realisti però e pur avendo sempre detto no a quel tipo di procedure non dobbiamo essere talmente testardi a prescindere perché saremmo degli irresponsabili. Se ci sono ordini di carattere giudiziario li seguiremo e li applicheremo, diversamente procederemo con senso di responsabilità per non aggiungere al danno la beffa. Potremmo trovarci a gestire un calendario con 14, 15 gare già giocate e la conclusione mi sembra molto semplice”.
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