L’Agenda Sebastiani
Tra una manciata di settimane l’Italia per mezzo dei suoi cittadini è chiamata a scegliere il proprio futuro con le elezioni politiche e da giorni, nei talk show televisivi e radiofonici oltre che sul web e sulla carta stampata, il monopolio delle informazioni vete sui programmi elettorali ed in particolare sull’Agenda Monti, il manifesto programmatico dell’ex Premier. Le prossime settimane, tuttavia, riducendo il tenore dell’argomento, sono importanti anche per il futuro del Delfino Pescara 1936 ed allora proviamo ad immaginare una sorta di Agenda Sebastiani.
Punto primario e focale del programma, ma al tempo stesso fondamentale punto di partenza per il futuro, è la permanenza in Serie A, obiettivo che consentirebbe tanto sul piano prettamente sportivo che su quello finanziario di assicurare al club dannunziano una solida stabilità per il presente e per il futuro aprendo un nuovo ciclo. Per raggiungere il traguardo, è necessario un passo preliminare e propedeutico rappresentato dalla campagna di rafforzamento dell’attuale team. Il mercato di Gennaio è notoriamente asfittico in termini di soldi investiti e difficile per numerose variabili, ma il Delfino ha necessità assoluta di innestare nel proprio organico alcuni elementi importanti per continuare nella sua corsa salvezza: in questa settimana ci saranno le prime novità. Dall’esito di questa stagione agonistica, inoltre, dipenderanno le sorti del progetto tecnico che verrà allestito nella prossima stagione: fermo restando i canoni che nelle ultime annate hanno contraddistinto i movimenti dei biancazzurri (a partire dai giovani da valorizzare in un impianto solido), la permanenza o meno nella massima serie sarà decisiva anche sulla scelta del condottiero. Con un altro anno in A in tasca, Bergodi (il cui arrivo a Pescara ha cambiato in positivo il volto del Delfino) dovrebbe far parte del progetto e contribuire allo sviluppo dello stesso, in caso malaugurato di retrocessione è difficile ipotizzare una permanenza dell’ex centrale dell’epoca Galeone sulla panchina abruzzese.
Assicurarsi la salvezza, oltre a garantire congrui introiti economici che consentono investimenti e solidità, permetterebbe di sviluppare il futuro Pescara sui modelli di Chievo ed Udinese, a seconda degli ambiti presi in considerazione. A prescindere dall’esito di questa stagione, comunque, verrà rinforzata la compagine societaria sia con nuovi ingressi, probabilmente in tarda primavera con ridistribuzione delle quote tra i soci che proseguiranno l’avventura ed alcuni addii tra i soci di minoranza, sia con il potenziamento dello staff dirigenziale già in organico. Verrà infatti ampliata la rete di scouting, per Prima Squadra e Settore Giovanile, che avrà come vertice Delli Carri (i cui poteri saranno quelli del Direttore Generale) e in Acri, Ruffini e Di Battista le altre braccia. A breve verrà ufficializzata la nuova sede del Centro Sportivo che sorgerà a Cepagatti e rappresenta il primo reale passo nel terzo millennio del Delfino. Ci sono ancora piccoli cavilli burocratici da sistemare, poi il progetto prenderà forma compiuta e muoverà i primi passi. Il sogno di uno stadio nuovo e di proprietà, infine, non è di imminente e facile realizzazione ma seminare bene in questo periodo potrà portare a nuovi scenari. “Oggi è il figlio di Ieri ed il padre di Domani”: in queste settimane si pongono le basi per i successi attuali e quelli futuri.
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