Società, mercato e ambizioni: parla Sebastiani
Interessantissima intervista rilasciata a Il Centro
E' tornato a parlare il presidente Daniele Sebastiani, a 360 gradi. Lo ha fatto a Il Centro, in una interessante intervista rilasciata al collega Luigi Di Marzio e della quale vi riportiamo, per argomento, gli spunti salienti.
SOCIETA' - «Cedere la società o per far entrare nuovi azionisti? Sto lavorando su entrambi i fronti, altrimenti andremo avanti noi con grande tranquillità. Ho 2-3 trattative aperte, ma ora pensiamo al mercato e poi vedremo cosa accadrà. Quanto vale il Pescara? Può valere anche 20 milioni, poi, però, bisogna togliere i debiti e le esposizioni, e si può a scendere a 15, ma a certe cifre è impossibile vendere la società. Non saprei quanto possa valere, però a me interessa solo trovare persone serie e ambiziose. Stanco del calcio. Non posso continuare così, perché la società deve crescere. Non abbiamo la forza di investire 10 milioni di euro l’anno e, quindi, se dovessero arrivare delle forze fresche in grado di far fare salto di qualità ben vengano, altrimenti rimaniamo noi».
SOTTIL E ODDO - «sOTTIL NON è STATO CHIAMATO? Non è vero perché lo ha chiamato il nostro direttore per fare le dovute comunicazioni. L’anno scorso noi siamo retrocessi sul campo e le responsabilità sono nostre come società. Il non voler confermare l’allenatore è solo perché abbiamo voluto dare un segnale di discontinuità. Sottil ha fatto bene, come Zauri e Legrottaglie, ma noi abbiamo deciso di ripartire da zero. Avevo scelto Oddo da diverso tempo? No, assolutamente. Ci siamo sentiti dopo la fine del campionato per mettere in piedi un progetto biennale».
MERCATO - Obiettivo 2 difensori e poi? «Poi, se alla fine dovesse capitare una grande occasione, metteremo anche la ciliegina sulla torta. Antei, che per me è un giocatore forte, sarebbe il terzo difensore in più, oltre ai due centrali da prendere, che sono una priorità. Pisacane è un giocatore che ho chiesto personalmente al Cagliari, ma la società non vuole cederlo».
AMBIZIONI - «A Oddo non abbiamo chiesto di vincere il campionato, ma di riportare entusiasmo, di far giocare bene la squadra e di valorizzare i giocatori. Poi se arriva il risultato sportivo bene, altrimenti non sarà un problema. In due anni dobbiamo ricostruire e poi provare a lottare per qualcosa di importante. Sarà un campionato bello e avvincente come sempre. Ci saranno 6-7 squadre che partiranno con l’ambizione di promozione; poi, un paio di sorprese, e le retrocesse dalla A che faranno di tutto per puntare alla promozione. La Spal è la favorita, come Brescia e Lecce. Poi dico il Monza, ma anche Cremonese e Salernitana. Noi faremo un campionato tranquillo. Non siamo tra le favorite, ma vogliamo metterci in mostra e fare il meglio possibile e non vogliamo soffrire come l’anno scorso. Punto su Christian Capone. È un talento e merita la serie A». L’anno scorso che cosa non ha funzionato? «Abbiamo sbagliato ad accettare le dimissioni di Zauri, per esempio, ma anche a non prendere un sostituto di Tumminello a gennaio».
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