PESCARA DA CENSURA. Vince il Padova (2-1)
Nemmeno al cospetto di un Padova praticamente condannato alla Lega Pro il Pescara riesce a tirare fuori orgoglio e dignità: in veneto matura una nuova prestazione incolore ed una nuova sconfitta (2-1, reti di Vinicius al 36’pt, Improta al 17’st, Mascara al 19’st) che è il paradigma di una stagione. Zero cuore, zero grinta, solo tanta confusione fino alle due sberle che lo svegliano parzialmente: Pescara d i suoi tifosi (anche oggi in 100 circa a Padova) meritato ben altra squadra. Unico sussulto del match dopo il doppio svantaggio con la rete di Mascara, la traversa di Cutolo e la bordata dell’esordiente Selasi ma onestamente troppo poco.
La gara. In un clima di contestazione, a Padova c’è la sfida tra due delle più grandi deluse (insieme alla Reggina) del campionato, sebbene con epiloghi (per fortuna degli abruzzesi) ben diversi (cosa comunque non da poco). Cosmi lancia Zuparic in luogo di Zauri in difesa per sostituire lo squalificato Salviato e propende ad un Pescara a trazione anteriore anche se privo di centravanti di ruolo. Infatti a Mascara e Ragusa schierati in mediana, il tecnico perugino abbina in avanti l’inedito ed anomalo tandem Politano-Caprari per non dare punti di riferimento agli avversari. In casa Padova, nella partita della disperazione (anche un successo potrebbe non bastare alla condanna della retrocessione), in campo non c’è l’ex Vantaggiato a far coppia con l’esperto Rocchi bensì Melchiorri.
Al 4’, subito una bella combinazione Caprari-Politano con l’ex Perugia che va al tiro, troppo debole in verità, che Mazzoni controlla uscire sul fondo. Ritmi bassi in avvio e molte imprecisioni in fase di impostazione su ambo i fronti: esce fuori una partita sicuramente non bella, come da previsione. Al 22’, Rocchi difende palla in area pescarese e cerca di aggirare Capuano ma cade a contatto con il difensore biancazzurro: per l’arbitro Gavillucci, nonostante le proteste del centravanti, non ci sono gli estremi per l’assegnazione della massima punizione. Zero emozioni zero, comunque, per 25 minuti di nulla assoluto. Al 28’, break palla al piede di Bovo che imbecca Ragusa, ma Mazzoni dice no al tiro non irresistibile del talento abruzzese. Al 30’, grande conclusione di balzano da fuori ma lo shot destro dell’esterno sorvola la traversa patavina. Due minuti dopo ci prova a giro Politano, l’esito però non è felice. Sul ribaltamento di fronte, Improta da ottima posizione non addomestica bene una palla che avrebbe meritato miglior fortuna. Al 35’, conclusione di Jelenic che sibila fori accanto al palo destro della porta di Ivan Pelizzoli (finora assolutamente inoperoso). Al 36’, Padova in vantaggio: è Vinicus a battere Pelizzoli su ottimo assist di Rocchi. Da sottolineare, però, l’ennesima disattenzione difensiva del Pescara in una stagione di sbandamenti continui nella retroguardia. Stenta ad avere reazione il Delfino (ed anche questa non è una novità) e il primo tempo si avvia al suo epilogo. Dopo 2’ di recupero, squadre al riposo con i padroni di casa in vantaggio perché allo scadere Melchiorri approfitta di un regalo di Zuparic ma a tu per tu con Pelizzoli spara altissimo.
Si riparte dai medesimi 22 che hanno dato vita ai primi 45’ di giuoco. Al 4’, doppia chance per Melchiorri che prima chiama alla respinta Pelizzoli e poi sulla ribattuta calcia fuori. Doppio cambio nel Pescara al 5’: entra Cutolo per Bocchetti e Selasi, all’esordio in B, per Ragusa. Al 10’, Jelenic sfiora il bersaglio grosso con un tiro a giro che sfila però sul fondo. I cambi di interpreti e di ruolo non sembrano sortire effetti ed il Pescara non riesce a destarsi dal suo torpore sempre più inspiegabile. Al 17’, dagli sviluppi di un corner, Improta si avvantaggia di una nuova dormita pescarese e trafigge Pelizzoli per il 2-0. Accorcia subito Mascara al 19’ e riapre il match nel primo vero moto d’orgoglio del Delfino. Al 25’, doppia occasione per il Pescara: prima Cutolo centra la traversa dopo bella azione personale, sugli sviluppi calcia al volo da fuori chiamando Mazzoni all’intervento prodigioso in corner. Fornisce dunque segnali di vitalità il Delfino come al 28’ quando Balzano chiama Mazzoni alla risposta in tuffo. Cutolo suona la riscossa, il Padova sembra in confusione: per il Pescara sembra esserci il margine per rimediare. Al 33’, ancora Pescara in avanti ma la difesa veneta mura la conclusione mancina di Politano. Al 39’, Cosmi getta nella mischia Sforzini per Politano al fine di agevolare il forcing finale. Al 41', dopo un contrasto di gioco, resta a terra ilportiere di casa Mazzoni che stringe i denti e resta in campo dopo 1' di paura (il Padova aveva anche esaurito le sostituzioni). Si giocherà sino al 96' per effetto dei 6' di recupero decretati dalla quaterna arbitrale. Non accade nulla in grado di mutare il punteggio, il Pescara esce a capo chino dallo stesso campo nel quale uscì due anni fa, nell'ultima volta all'Euganeo, in modo trionfale dopo un sonoro 0-6.
Padova – Pescara 2-1
Marcatori: 36’pt Vinicius (Pd), 17’st Improta (Pd), 19’st Mascara (Pe)
Padova: Mazzoni, Kelic (28’st Bellemo), Carini, Benedetti, Vinicius, Jelenic (23’st Almici), Iori, Moretti, Improta (37’st Di Matteo), Melchiorri, Rocchi.All. Serena
Pescara: Pelizzoli, Zuparic, Capuano, Bocchetti (5’st Cutolo), Balzano, Ragusa (5’st Selasi), Mascara, Bovo, Rossi, Politano (39’st Sforzini), Caprari. All. Cosmi.
Arbitro: sig. Gavillucci di Latina
Ammoniti: Melchiorri, Moretti, Kelic (Pd), Zuparic (Pe)
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