Palla inattiva un attaccante da 15 reti
Punizioni e calci d'angolo fattori determinanti, per il Pescara sono un limite
A CURA DI MATTEO SBORGIA
Mister Colombo ha diversi grattacapi da risolvere. Il tecnico lombardo, infatti, oltre alle questioni tecniche e mentali che attanagliano al momento Cancellotti e compagni, è impegnato a tamponare una falla che è presente nell'organico biancazzurro. Gli uomini a disposizione dell'ex allenatore del Monopoli sono tutti elementi molto validi, ma a differenza dello scorso anno, in cui ad esempio c'erano Pompetti e Clemenza con le caratteristiche giuste per assolvere il compito, in questa stagione non sono presenti calciatori specialisti delle palle inattive. Al momento, infatti, in rosa è presente il solo Palmiero che sulla carta ha questo tipo di qualità. L'ex mediano del Napoli però non viene impiegato con continuità e perciò non ha mai avuto occasione di mostrare e dimostrare le sue capacità sotto questo aspetto. Ergo ad oggi non esiste una gerarchia ben definita sotto questo punto di vista. Risultato? C'è confusione e i vari Aloi, Mora, Kraja, si cimentano a turno con scarsi risultati (perchè non è nelle loro corde) a sbrigare tali compiti. Discorso analogo per Facundo Lescano, Jacopo Desogus e Davide Merola che volendo possono prendersi questa responsabilità anche se la stessa non è la loro peculiarità principale. Ma cos'è la palla inattiva e quali vantaggi possono essere ad essa connessi? Per palla inattiva si intende una serie di situazioni che si possono creare nel corso di una partita di calcio. Stiamo parlando soprattutto di punizioni e calci d'angolo. Tuttavia prendono questo nome anche le rimesse laterali, ma la nostra analisi è incentrata solo sui primi due ambiti. La corretta fruizione di tali opportunità può costituire nel corso di un campionato un vantaggio davvero molto considerevole. Tale argomento è stato negli anni un tema di studio di cui si sono occupati molti addetti ai lavori. L'esperto in materia è Gianni Vio ( ex impiegato di banca come Sarri), lanciato da Zenga, è stato con Mancini agli Europei e ora collabora con Conte che l’ha voluto agli Spurs( Tottenham) dal luglio scorso, ha scritto un libro interessante sulla questione. Con il volume ‘Palla inattiva un attaccante da 15 reti’, il ‘mago italiano delle palle inattive’ come viene soprannominato sostiene la centralità assoluta di tali fattori. La percentuale di goal realizzati a seguito di palla inattiva si aggira tra il 30 ed il 40% dei goal complessivi. Si tratta di un dato rilevante che può incidere in maniera notevole sulla prolificità della squadra. In ogni stagione, tra calci di punizione, corner e rimesse laterali una squadra dispone tra le 10 e le 25 occasioni potenziali a partita. Ciò significa che in un campionato di 34 giornate per ogni squadra il numero totale oscilla tra le 340 e le 850 situazioni potenzialmente sfruttabili. Riuscire ad ottimizzare gli sviluppi su palla inattiva e realizzare anche soltanto 15 reti in più a campionato è un aspetto che può cambiare completamente le prospettive di una stagione. Anche solo volendoci soffermare esclusivamente su calci d'angolo e calci di punizione, questi dati testimoniano l'assoluta rilevanza di tali situazioni che se vengono sfruttate a dovere possono creare benefici inimmaginabili. Soprattutto se prendiamo in esame che il Pescara ha realizzato finora pochissime reti derivanti da calcio d'angolo e nessun gol su calcio di punizione diretto. A maggior ragione concetti come questi sono ancora più validi se consideriamo che in quasi tutte le contese della C(specialmente nel girone meridionale), nella maggior parte dei casi gli adriatici si confrontano con squadre che si chiudono e magari anche su campi non proprio consoni allo sviluppo del bel gioco. In definitiva, avere elementi non solo dai piedi buoni ma che abbiano queste prerogative specifiche, avrebbe consentito o consentirebbe di sbrogliare la matassa a proprio favore più agevolmente in molte circostanze.
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