Prima squadra

Pescara ora la strada è quella giusta, ma…

Serve anche provare il tiro dalla distanza per avere una risorsa in più nella corsa salvezza

04.03.2021 00:53

A CURA DI MATTEO SBORGIA - Una rondine non può fare primavera, ma la vittoria in casa del Cittadella deve porre le basi per un nuovo inizio. Parliamoci chiaro, la situazione resta complicata, i problemi continuano ad esserci e di tempo ce n’è sempre meno. Tuttavia Il Pescara visto al Tombolato è stato cinico e compatto. Con Grassadonia in panchina sono 5 i punti conquistati in 3 partite. La vittoria mancava dal 4 gennaio a Reggio Emilia contro la Reggiana.

Sicuramente un buon punto di partenza ma la strada è ancora lunga. Galano e compagni continuano a segnare poco e a subire tanti, troppi goal, anche se proprio con l'arrivo del nuovo tecnico si è incassata una sola rete in 270 minuti. Il Pescara ha laseconda difesa più battuta del campionato e l’attacco meno prolifico. Problemi conclamati, difficoltà ataviche che di certo non possono essere attribuite all’ ex tecnico del Catanzaro che sta cercando di dare equilibrio, certezze e grinta ad una squadra che prima del suo arrivo aveva mostrato ampi limiti caratteriali ,tra le altre cose. Mancanze a cui vanno aggiunti gli arcinoti errori commessi dal club in fase di costruzione dell’ organico, a cui si è posto rimedio (?) come meglio si è potuto a gennaio. Gli infortuni, la sfortuna e le non soddisfacenti gestioni di Oddo prima, e Breda poi, hanno fatto il resto.

E’ vero che il Pescara ha vinto solo 5 partite finora (di cui ben 3 in trasferta) e che non può permettersi di sacrificare l’equilibrio per giocare gare esclusivamente all’attacco poichè non ha tali caratteristiche nelle sue corde, ma va anche rimarcato il fatto che quella biancazzurra è una squadra che non sfrutta a dovere i calci piazzati, le palle inattive e i tiri dalla distanza. Tali dati accomunano tutte le gestioni tecniche. Ma andiamo con ordine.

Nella partita d’andata con il Cittadella, Vokic (con Massimo Oddo allenatore) ha realizzato la prima e ultima rete su calcio piazzato. Questioni palle inattive offensive: eccetto Bocchetti (2) nella gestione Breda  e Scognamiglio (1), sempre con l’allenatore trevigiano in panchina, non ci sono altri marcatori in questo impietoso tabellino. Capitolo conclusioni dalla distanza: a parte le 4 reti di Maistro (Oddo- Breda), realizzate tutte con soluzioni balistiche da fuori area di ottimo livello e tralasciando qualche sporadico tentativo di Memushaj, c’è il nulla. Eppure, proprio Fabio Maistro, ad inizio campionato aveva fatto vedere le cose migliori proprio con questo tipo di giocate. Ora sembra aver smarrito la brillantezza, lasciando spazio a evanescenza e imprecisione. Per non parlare di Ledian Memushaj che fino all’anno scorso era un vero e proprio fattore per i biancazzurri. Nei momenti difficili, si caricava la squadra sulle spalle e molto spesso risolveva le contese più ingarbugliate proprio con calci di punizione o tiri dalla distanza (vedi goal vittoria con l’Ascoli in casa dello scorso campionato cadetto e non solo).

Ma non finisce qui: in rosa attualmente ci sono Machin, Galano, Valdifiori e Dessena (solo per citarne alcuni) che notoriamente hanno spiccate doti in tal senso. Nonostante queste attitudini e il terzo allenatore di questa sciagurata stagione il trend non è ancora cambiato: la squadra non cerca praticamente mai di far male agli avversari mediante tiri dalla distanza. Il Pescara riesce ad esprimersi e a far goal solo con un’unica arma: il contropiede. Non basta. Se ci si vuole salvare per davvero, bisogna cercare di sfruttare al meglio tutte le frecce dell’arco che si hanno a disposizione.

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