Il Frosinone dirà se il Pescara è guarito
Bisognerà essere più forti anche delle assenze: Il Pescara contro il Frosinone vuole capire il suo stato di salute. Una partita per capire se il Pescara è guarito. Una sfida per valutare se la vittoria di Brescia sia da annoverare tra gli exploit estemporanei, oppure se davvero il peggio sia alle spalle. I prossimi novanta minuti di gioco in casa Pescara diranno se il paziente biancazzurro è in stato di remissione, oppure se la convalescenza sarà ancora lunga. A vestire i panni del “dottore” l’avversario forse più difficile da affrontare in questo momento, il sorprendente Frosinone dei tanti ex. Numeri da record per i ciociari che, tornati in questa stagione in Serie B, sognano il doppio salto come accadde qualche anno fa a Cesena e Novara. Miglior attacco (insieme al Carpi) e miglior difesa, l’addizione di questi due fattori non può che certificare un primo posto, a braccetto con gli uomini di Castori, affatto casuale. La formula magica dei gialloblù non è un segreto: telaio solido e consolidato, corroborato in estate da interventi mirati. Numeri ben diversi in casa Pescara: tredici punti in tredici partite (due punti )in meno rispetto alla passata stagione e 12 meno dei prossimi avversari), tre vittorie, delle quali due fuori casa, quattro pareggi (due in trasferta) e sei sconfitte (tre lontano dall’Abruzzo) con ventuno gol fatti e ventidue subiti (differenza reti pari a meno 1). Un percorso poco esaltante dal punto di vista dei numeri, senza dubbio, accidentato da continui cambiamenti di formazione e dalla inconsistenza del gioco che hanno minato le certezzedi Baroni più di quanto fatto da sviste arbitrali e sfortuna, che pure hanno inciso. Il Frosinone è una sorpresa per molti, ma non per tutti. E la fame non si è esaurita con le due vittorie consecutive a danno di Latina e Trapani. La banda di ex Pescara in dote a Stellone vuole centrare il tris per passare dallo status di “Matricola Terribile” a quello di mina vagante in chiave promozione. In casa Pescara si vuole evitare la terza sconfitta consecutiva all’Adriatico ed è già stato archiviato quell’abbraccio collettivo sul campo del Brescia che celava un chiaro messaggio ai potenziali detrattori: la squadra è con Baroni. Il tecnico, però, dovrà fare i conti ancora una volta con un Delfino incerottato. Saranno molte e di spessore, infatti, le assenze tra infortuni, squalifiche e impegni con le varie nazionali. Soprattutto a centrocampo sarà emergenza con Bjarnason, Memushaj, Lazzari e Nielsen out: riproporre lo scacchiere tattico visto in Lombardia diventa arduo. C’è Salamon che potrebbe avanzare, ma risulta difficile una sua convivenza con Appelt Pires contando che nessuno dei due è un fulmine di guerra e di fatto Baroni l'ha esclusa, preferendo puntare su Zuparic (febbricitante). Dovrà ancora una volta inventarsi una formazione, Marco Baroni, ma stavolta difficilmente separerà Maniero da Melchiorri.
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