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Pescara e il fattore “C”

16.02.2016 08:39
Ecco il nuovo appuntamento con la rubrica di PescaraSport24 “Calciologicamente”. Un punto di vista diverso da quello consueto sulle vicende biancazzurre affidato al dott. Pietro Literio, che anche in questo numero dello spazio da lui curato analizza il momento del Delfino del tutto peculiare, quello dello Psicologo-psicoterapeuta (è anche docente universitario a contratto). Buona lettura! Soffre ancora ma non perde il nostro Delfino contro il Vicenza, nonostante l’assenza dei titolari Campagnaro, Caprari e Crescenzi: le prime tre “C”, ma non le uniche, che influenzano prestazioni e risultati del Pescara (senza dimenticare l’importante ultima assenza anche di Verre a centrocampo). Si rivedono nell’ultimo match i retropassaggi (frequenti) in difesa e la difficoltà per i difensori del Delfino ad avanzare e salire con la palla, a prendersi delle responsabilità, come avviene in presenza del leader in campo Campagnaro che, con la sua sicurezza ed esperienza, alza invece il baricentro del reparto e sposta il gioco in avanti, facendo uscire e salire più la squadra. Tornano così la sofferenza e la trepidazione per i difensori (e per i tifosi) di fronte ai cross e alle incursioni in area Pescara: il Vicenza, consapevole della difficoltà difensiva per l’assenza di Campagnaro, ha giocato in contropiede e velocità, con frequenti lanci lunghi e cross in area che ci hanno messo in difficoltà. Non solo: tale pressione e tattica da parte dell’avversario hanno avuto l’effetto di far “tornare a galla” (anche se in forma più attenuata) quelle insicurezze (in particolare la paura di sbagliare e di prendere gol) progressivamente “scomparse” con la presenza in campo del leader Campagnaro, pronto a fungere da “base sicura” nei momenti appunto di difficoltà ed insicurezza del reparto. Ma quali sono gli altri elementi costitutivi del fattore “C” che influenzano il rendimento del Delfino? Un ulteriore fattore “C” è rappresentato dai Calci piazzati (punto debole della giovane difesa del Pescara), che nuovamente hanno aperto la strada al gol del Vicenza. Ma questo elemento dipende fortemente dall’altro principale fattore “C” o “fattore Campagnaro”: la mancanza del leader di fatto, “base sicura” in campo, che finora ha fatto sempre vincere il Delfino con la sua presenza. Tuttavia, la novità è che ora pur mancando (a differenza che in passato) non si perde e questo dimostra la crescita della squadra e del reparto arretrato. Al fondamentale fattore “Campagnaro” si sono aggiunti contro il Vicenza poi i fattori Caprari e Crescenzi (con la loro assenza). Altro fattore “C” riguarda i Calciatori (giovani): l’età media del Pescara, nell’ultimo match si è abbassata ancora di più (risentendone chiaramente in esperienza e sicurezza in campo). Dei 14 giocatori impiegati da Oddo contro il Vicenza solo 4 sono nati poco prima del 1990 mentre tutti gli altri dopo, con le novità di Verde e Mitrita (40 anni in 2) esordienti dall’inizio. Oddo ha dato fiducia ai nuovi e giovanissimi, pur rischiando (con coragggio ma anche con valutazione) di cambiare gli equilibri e gli automatismi in campo. Ulteriore fattore “C”, la Concretezza: come dichiara Lapadula nel post-partita (contro il Vicenza) si sprecano troppe occasioni da gol, su cui il Delfino deve crescere e cercare di migliorare con l’aiuto e il lavoro fondamentale del Mister. Infine, i fattori “C” più importanti: Curare, (Contenere) la mente, i riflessi psicologici delle (ultime) prestazioni meno brillanti, nei calciatori e nella squadra, prendendosi cura l’uno dell’altro a vicenda (e fungendo tutti in tal modo da “base sicura” per gli altri). Così, la squadra e l’ambiente intorno mostrano quella Coesione (altro Fattore “C”) o interdipendenza positiva fortemente ben costruite finora da Mister Oddo. Ecco, a tale riguardo, le dichiarazioni post-partita di reciproca “protezione e accudimento” (e sostegno) tra giocatori, tra mister e squadra, nonché tra società e squadra che guardano tutti al “bicchiere mezzo pieno” e sono segno di forte Coesione: “un punto è meglio di niente” dichiara il presidente Sebastiani, mentre Oddo sostiene “ho visto un buon Pescara, non butto la partita, sono contento della reazione avuta e che abbiamo recuperato un gol”, mentre Lapadula afferma: “lasciate in pace il capitano Memushaj per il rigore sbagliato…. è un esempio per noi in tutto”. Insomma, “uno per tutti e tutti per uno” in attesa del rientro dei titolari (le “tre C”) e dopo aver retto il rischio e fantasma delle sconfitte per due turni di seguito e aver così dimostrato resistenza, anzi “Resilienza”. Non potevano mancare in conclusione i residui fattori “C”, questa volta esterni: ovvero Cagliari e Crotone, gli avversari principali (e prossimi) del Delfino che con i loro ultimi risultati continuano a mantenere un certo margine di vantaggio da colmare già a partire dal prossimo scontro diretto con il Cagliari, sempre più prima in classifica ed “imbattibile” finora in casa (37 punti conquistati su 39). Sarà l’occasione per dimostrare e rafforzare il fattore “C” più importante per il Delfino: la Continuità o Costanza di prestazioni e risultati positivi (meglio se “condite” di maggiore concretezza, cinismo in attacco e “cattiveria” agonistica). E nel portare avanti questo lavoro la squadra può e deve Contare sempre più sul sostegno dei tifosi e di tutto l’ambiente. Forza Pescara! Pietro Literio

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