
Numeri da urlo per Ferraris, la prossima plusvalenza doc
L'ultimo regalo di Delli Carri
Il Delfino vuole correre in...Ferraris. Inaspettatamente, perchè ad inizio anno in pochi avrebbero scommesso su un debuttante tra i professionisti come uomo decisivo. In una squadra senza bomber da 2 anni, quello che era ritenuto un semplice rincalzo o comprimario è il miglior attaccante per rendimento della banda Baldini. I suoi numeri sono da stropicciarsi gli occhi: capocannoniere biancazzurro con 9 gol in 30 partite, delle quali appena 10 giocate da titolare, Andrea da Torino, 22 anni compiuti a fine febbraio, ha messo insieme 1.542 minuti in campionato, cosa che sta a significare che va a bersaglio ogni 160 giri di lancette. E segna sempre su azione. Una media eccezionale, anche rapportata a quella dei Re dei bomber dei 3 gironi di serie C. Limitandoci al solo raggruppamento di appartenenza, il capocannoniere Emanuele Cicerelli della Ternana ha segnato il doppio, è vero, ma giocando più di mille minuti in più (2.608 distribuiti in 35 partite) ed agevolandosi di ben 5 calci di rigore. L'attaccante delle Fere, che va a bersaglio ogni 145 minuti, ha giocato per il 94% da titolare e per l'80% dei minuti totali, mentre Ferraris solo il 28% dall'inizio e per il solo 45% del tempo complessivo. La peculiarità del jolly pescarese, però, è un'altra: quando segna lui il Pescara non perde mai. L'undici di mister Baldini, infatti, con l'ex Juventus in rete ha vinto contro Rimini, Pianese e Gubbio nel girone d'andata e con Lucchese, Pontedera (quando segnò una doppietta) e ancora Gubbio in quello di ritorno e pareggiato con Torres e Vis Pesaro. In altre parole, portano la sua firma 20 punti dei 61 punti totali della squadra, che però diventano 23 se nel compiuto aggiungiamo l'assist vincente servito a Brosco per il blitz di Ferrara del 18 ottobre (sono stati due i passaggi vincenti per lui in stagione, ma l'altro è arrivato nella sconfitta di Piancastagnaio per 3-2 del 19 gennaio). “Qualche cialtrone pensava fosse una marchetta”, ha sentenziato domenica in tv il presidente Daniele Sebastiani dopo l'ultima gemma del suo nuovo gioiello, definita dal numero uno di casa Delfino “un gol da Champions”, riferendosi all'arrivo del giocatore la scorsa estate dal Monza tra lo scetticismo generale. Il presidente però si è dimenticato di sottolineare che l'arrivo di Ferraris è stato l'ultimo regalo del vecchio ds Daniele Delli Carri prima delle dismissioni, l'ennesima plusvalenza che verrà. Il grande merito della crescita esponenziale di Ferraris, però, va ascritta a mister Baldini, che non lo ha mandato allo sbaraglio ad inizio campionato, quando dopo 3 gol di fila segnati da subentrante tutti ne chiedevano la maglia da titolare, rispettandone i tempi di maturazione e proteggendolo dalle pressioni. Oggi che siamo a fine torneo Ferraris è una certezza ed è da ritenere la punta centrale di riferimento al posto di Alberti e Tonin. Anche lunedì a Legnago il classe 2003 sarà titolare in una squadra iniziale che verosimilmente cambierà poco rispetto a quella del calcio d'inizio dell'ultimo turno. Sono solo due le situazioni da monitorare, quelle di Letizia e Valzania. E per motivi diversi. L'esperto difensore, uomo di grande affidabilità e qualità, rientra dalla squalifica e dovrebbe tornare nell'undici base, resta solo da capire se a destra per Pierozzi (opzione più probabile) o a sinistra per Moruzzi. Il secondo, elemento chiave del reparto mediano anche se non sta attraversando un periodo di forma smagliante, è fermo da 2 giorni per un vasto ematoma al piede destro dovuto ad un trauma subito nell'ultima partita. Ma a Legnano dovrebbe esserci.
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