La cura Legrottaglie

Poteva essere un salto nel buio, ma in sole due partite Nicola Legrottaglie ha conquistato tutti, portando a casa 6 punti e blindando una panchina che sembrava avere le ore contate.

Doveva essere un semplice traghettatore prima dell'investitura ufficiale di Gigi Di Biagio a tecnico del Pescara, ma in soli 180' minuti di campionato ha scacciato l'ombra scomoda dell'ex c.t. Della Nazionale Under 21 e rilanciato le ambizioni di un Pescara che sembrava essersi smarrito con la gestione Zauri.

La sua ricetta è stata semplice, ma perfetta: compattezza, unione, umiltà e idea chiara di come impostare e interpretare le partite. Se poi la Dea Bendata ti dà anche una mano, come nella partita col Cosenza, riesce tutto più facile.

Affidarsi a lui, insomma, sembra non essere stato un azzardo, l’ennesimo in casa Pescara club specialista nel lanciare giovani allenatori (Di Francesco, Stroppa, Bucchi, Oddo, Epifani e Zauri), ma una scelta coraggiosa ed i risultati gli stanno dando ragione, con i play off agganciati e il secondo posto ad appena 3 punti.

Il tutto nonostante l’addio di uno dei giocatori più positivi della prima parte di stagione, quel Josè Machin che ha tenuto a battesimo Legrottaglie contro il Pordenone per ppi fare in fretta e furia i bagagli e accettare il faraonico contratto offerto dal Monza di Berlusconi.

Legrottaglie dal mercato non ha avuto come regalo la punta desiderata, anche se la società sta vagliando il mercato degli svincolati, e con il suo 3-5-2 ha dato solidità a quel Delfino discontinuo che con Zauri ha zoppicato per tutta la prima parte di campionato.

E' presto per trarre conclusioni, nella trasferta di Chiavari sul campo dell’Entella in programma domenica prossima alle ore 15, si avrà la cosiddetta prova del nove. Ma nel frattempo Pescara, spaccata nella contestazione al presidente Sebastiani, ha un nuovo idolo: Nicola Legrottaglie