
Tre obiettivi da centrare in un colpo solo
Nell'ultima di regular season contro il pescarese Fabio Prosperi
Basta un solo punto al Pescara per centrare un doppio obiettivo, ne servono tre per aggiungerne un altro. Oggi alle ore 16:30 il Delfino targato Silvio Baldini all'Adriatico chiude la sua regular season ospitando il Campobasso e con un pareggio diventerebbe la quarta squadra classificata nel Girone B e al tempo stesso la migliore quarta dei 3 raggruppamenti di Lega Pro, con conseguenze positive in ottica playoff (lo status di testa di serie al primo atto della fase Nazionale). Battendo, però, i Lupi del Molise, il Pescara toccherebbe quota 67 punti e diventerebbe la migliore formazione degli ultimi 4 anni disputati in C, dato che nelle prime due stagioni in terza serie a fine campionato regolare i biancazzurri si erano fermati a 65 punti nelle prime due stagioni (2021-22 e 2022-23) e a 55 l'anno scorso. In caso di ko bisognerà vedere il risultato dell'Arezzo a Piancastagnaio, perchè la banda Bucchi è attardata di 3 punti ed ha il favore negli scontri diretti. Mister Silvio Baldini, che oggi opterà per un turnover mirato, però non vuole fare calcoli e cerca un successo utilissimo anche per il morale. “Vogliamo vincere, non faccio altri ragionamenti”, ha detto ieri. Per il post season c'è ancora tempo, i fari sono puntati solo sul match di questo pomeriggio. E al suo cospetto c'è un giovane rampante che qua è notissimo. Ovvero Fabio Prosperi. Per lui quello di oggi non è il primo ritorno a casa da avversario. Ma per lui entrare nello stadio dove il papà è stato grande protagonista sarà comunque un'emozione speciale. Ad inizio stagione era già stato all'Adriatico-Cornacchia alla guida della Pianese, poi lasciata in corso d'opera prima di sbarcare a Campobasso, e aveva accarezzato a lungo un colpaccio da lode. Era il 16 settembre, la quarta giornata di campionato, e la matricola toscana da lui guidata era passata in vantaggio grazie al figlio d'arte Mignani ed aveva chiuso il primo tempo avanti. Poi, dopo il pari di Ferraris a inizio ripresa, la squadra di Piancastagnaio era andata ko solo in pieno recupero e per una sfortunata autorete, quella di Pacciardi che consegnò al Delfino vittoria e primo posto in classifica. Di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima da allora, ma anche se i suoi Lupi del Molise oggi non hanno nulla da chiedere al campionato lui vorrà fare una bella figura. Il Campobasso è infatti già salvo ed il merito è principalmente del giovane tecnico pescarese, subentrato a Braglia a partire dalla 25esima giornata quando le cose per i molisani si erano parecchio complicate. Prosperi, che a Campobasso doveva già essere in sella anni fa ma che non ebbe nei fatti modo di lavorare a causa dell'esclusione dal campionato di serie C del sodalizio rossoblù per mancato pagamento dell'Iva, quando firmò a gennaio un contratto fino a fine stagione con opzione sapeva già che all'ultimo atto di regular season avrebbe incrociato la squadra dei suoi sogni. Meglio farlo senza avere l'assillo di dover vincere a tutti i costi per centrare il suo obiettivo, ma di certo, essendo un grande professionista, non regalerà nulla ai biancazzurri. Per lui sarà quindi un pomeriggio da mille emozioni, ma che non prevede sconti. La seconda sfida al senatore Silvio Baldini, 66enne decano degli allenatori di C, sarà di nuovo davanti ad amici e parenti stavolta spera di firmare quella vittoria da prima pagina che ad inizio anno aveva solo sfiorato. Figlio di Edmondo, storica bandiera biancazzurra e vice di Giovanni Galeone nel primo “Delfino dei Miracoli” guidato da quello che tutti a Pescara definiscono “Il Profeta”, Prosperi da bambino accompagnava il papà allo stadio per le partite di campionato ed ha potuto ammirare da vicino tanti campioni che in quegli anni calcavano il prato dell'Adriatico. La passione del piccolo Fabio per il pallone è nata lì e non poteva essere altrimenti. Da calciatore è arrivato fino alla Primavera del Pescara, senza andare oltre ma costruendosi una carriera di tutto rispetto con altre maglie, quella del Taranto in particolare, e adesso sogna di sedersi un giorno anche lui sulla panchina biancazzurra, non da vice come papà ma da capo allenatore. Alla Pianese, dove l'anno scorso ha vinto il campionato di D davanti a corazzate come Livorno, Grosseto e Sangiovannese, e a Campobasso ha fatto benissimo, pensare di raccogliere l'eredità di Baldini non è utopia. Con Giorgio Gorgone ed Ivan Tisci è tra i candidati in caso di progetto futuro del Pescara all'insegna dei giovani, in campo ma anche in panchina, ma sono discorsi ovviamente prematuri. Lui oggi deve chiudere la sua stagione al meglio, il Pescara ha una missione ancora da compiere e che non si esaurirà con questa sfida. La maratona playoff si preannunzia difficile ed insidiosa, ma non impossibile da vincere. E mister Baldini vuole concedere il bis dopo la vittoria con il Palermo ai danni del Padova, adesso appena promosso ma all'epoca guidato da un altro pescarese, quel Massimo Oddo quest'anno chiamato a salvare il Milan Futuro dalla retrocessione in serie D. Baldini ha sempre detto di puntare a vincere i playoff e che ci crede. Qualificarsi agli spareggi da seconda o decima in regular season non fa differenza per lui. “Quello che conta è la testa, fa sempre la differenza", ha detto ancora ieri Baldini. "Mercoledì ho visto una cosa che non accadeva da tempo: appena preso il gol del pari, i ragazzi in panchina hanno incitato i compagni a vincere la partita. Ed è un segnale importante in vista dei playoff a livello di spirito. Sono molto fiducioso per gli spareggi, anche per la brillantezza fisica. Rispetto al mio Palermo questa squadra è diversa perchè non ha giocatori di esperienza, personalità e che avevano già vinto campionati”. Ma talvolta per vincere i campionato via playoff può bastare anche altro…
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